Il presidente Cardani: “Monitoraggio continuo delle trasmissioni nazionali”. “Par condicio” estesa ai non candidati

Campagna elettorale: l’Agcom vigile 24 ore su 24

ROMA – L’Agcom “svolgerà il suo compito di vigilanza” in vista della campagna elettorale “con impegno e serietà attraverso il monitoraggio continuo, 24 ore su 24, delle trasmissioni nazionali ed avvalendosi dei Corecom per le trasmissioni locali. I dati del monitoraggio a partire dall’avvio della campagna elettorale saranno pubblicati dall’autorità con cadenza settimanale”.
Lo ha detto, nella sua audizione alla Commissione di Vigilanza Rai il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, che non ha nascosto le difficoltà incontrate nel regolamentare la presenza televisiva dei leader politici per la brusca chiusura della legislatura.
“Era evidente che le elezioni si avvicinavano ma in mancanza del decreto che indicesse le elezioni non abbiamo potuto applicare – ha spiegato Cardani – le norme previste in questo periodo” e quindi l’Agcom non ha potuto esercitare il suo potere oltre l’applicazione delle norme per i periodi ‘normali’. (TmNews)

AGCOM ESTENDE LA “PAR CONDICIO” AI NON CANDIDATI
Il Consiglio dell’Agcom ha approvato all’unanimità il regolamento per l’attuazione della par condicio nella campagna per le elezioni politiche. Il provvedimento, che introduce alcune precisazioni rispetto alla bozza del 20 dicembre, detta norme che si applicano alle emittenti private e locali, alla stampa e ai sondaggi.
Ok dall’Agcom alle modifiche al regolamento sulla par condicio che estendono la norme ai soggetti non candidati, come Mario Monti. L’articolo 7 prevede che le presenze di tali soggetti nei programmi di informazione sono equiparate quelle dei candidati e che tali soggetti non possono essere presenti nei programmi di intrattenimento.
L’articolo 7 del regolamento stabilisce che i direttori responsabili, i conduttori e i registi dei programmi di informazione “sono tenuti ad un comportamento corretto ed imparziale nella gestione del programma così da non esercitare, neanche in forma surrettizia, influenze sulle libere scelte degli elettori”.
“Essi – prosegue la norma – devono assicurare in maniera particolarmente rigorosa condizioni oggettive di parità di trattamento, riscontrabili sui dati del monitoraggio del pluralismo ed osservano ogni cautela volta ad evitare che si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze e le posizioni dei candidati, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale”.
Nello stesso articolo si stabilisce che “in tutte le trasmissioni radiotelevisive diverse da quelle di comunicazione politica, dai messaggi politici autogestiti e dai programmi di informazione ricondotti sotto la responsabilità di specifiche testate giornalistiche, non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici o di persone chiaramente riconducibili ai soggetti politici e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici”. (Ansa)

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