400 edizioni di giornali illustrati, italiani ed esteri, nella mostra allestita dalla giornalista Lucia Federico a Reggio Calabria

“Natale in copertina” dal 1838 agli Anni ‘60

Uno scorcio della mostra ospitata nel Palazzo della Provincia fino al 6 gennaio 2013

REGGIO CALABRIA – Le atmosfere magiche delle feste di epoche lontane ritornano ai giorni nostri, con fascino immutato, nella mostra “Natale in copertina. 150 anni di feste illustrate”, ospitata nella sala espositiva del Palazzo storico della Provincia di Reggio Calabria, fino al 6 gennaio.
Un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo attraverso le copertine di circa 400 edizioni di Natale e fine anno, dei maggiori giornali illustrati italiani ed esteri, dal 1838 fino agli anni ’60 del Novecento, per scoprire riti, simboli e tradizioni della festività più amata dell’anno.
Un racconto per immagini affidato alle abili matite dei maggiori illustratori e disegnatori del tempo e alla fotografia che, dalla prima pagina o dalla quarta di copertina dei giornali, hanno raccontato i piccoli avvenimenti della storia, l’evoluzione della società, i cambiamenti e le abitudini della moda, il fluire delle correnti artistiche.
La raccolta, tratta dalla collezione privata della giornalista reggina Lucia Federico, consente al visitatore di ripercorrere la storia del Natale da una prospettiva insolita.
“Per lungo tempo – racconta la collezionista – sono stati esclusivamente i giornali a consentire la diffusione delle notizie ed informare intere generazioni. Questa mostra vuole essere anche un’occasione, soprattutto per i più giovani, per apprezzarne la loro importanza e riscoprire il valore e il senso della comunicazione scritta”.
La mostra, che propone giornali italiani ed esteri, si sviluppa in ordine temporale e per testata. Dall’edizione del 17 dicembre del 1859 de “L’album di Roma”, per proseguire con “Il Bene” di fine ‘800, “Il Guerin Meschino”, “La Tribuna Illustrata”, fondata nel 1890 come supplemento del quotidiano “La Tribuna”, “Il Secolo XX”, “Cordelia”, “La Lettura”, rivista mensile del “Corriere della Sera”, pubblicata dal 1901 al 1952, “Pro Familia”, i giornali satirici, come “Il Mulo”, “L’Illustrazione Italiana”, rivista settimanale pubblicata dal 1873 al  1961, fino ad arrivare ad una galleria di copertine della famosa “La Domenica del Corriere”.
E’ l’8 gennaio del 1899  quando fa la sua prima uscita nelle edicole italiane la “Domenica del Corriere”. Dodici pagine, al costo di dieci centesimi, in omaggio invece per gli abbonati del “Corriere della Sera”.
La copertina era stata realizzata da un giovane disegnatore, agli inizi della carriera, Achille Beltrame. La prima di una lunga serie che racconteranno le vicende più importanti della vita del nostro Paese.
Per novant’anni La Domenica del Corriere fu punto di riferimento per l’informazione degli italiani, mentre altre testate lo furono in campo culturale.
Scriveva Antonio Scarfoglio, figlio di Edoardo fondatore de “Il Mattino”, quando nel 1924 lanciò l’idea di un rotocalco, “Il Mattino illustrato”: “Sarà un grande mezzo di diffusione della cultura attraverso l’immagine”.
Le copertine dedicate al Natale sono cariche di nostalgia e speranza in tempo di guerra, divertenti e ricche di  curiosità e aspettative per il futuro di fronte ai nuovi giochi per bambini, alle prese con missili e tute spaziali, nelle edizioni degli anni ’50, quasi attuali nelle illuminazioni sfavillanti di Piazza Duomo a Milano, negli anni ’60. E forse anche i temi trattati non sembrano tanto distanti da quelli di oggi nel leggere i titoli: “Sogno di Capodanno. Al 1957 che nasce gli uomini chiedono la pace”, “Mille miliardi per le feste di Natale” (1962), “Il nuovo Governo” (1963).
Illustratori come Achille Beltrame, Walter Molino, Fortunino e Ugo Matania, insieme alla penna di scrittori famosi, firme prestigiose di Scena Illustrata, fondata nel 1865,  come Carducci, De Amicis, Verga, D’Annunzio, del “Mattino Illustrato” o de “L’Illustrazione Italiana”, hanno a volte anticipato il futuro, pur raccontando con la loro opera il modo di vivere e sentire della società in cui hanno vissuto.
E poi c’è la poesia e a volte l’ingenuità delicata delle copertine dei periodici illustrati dedicati ai ragazzi: Il Corriere dei Piccoli, che appare per la prima volta il 27 dicembre del 1908; “Il Giornalino della Domenica”, di Vamba, che esce nel 1906, con le illustrazioni di Dudovich, Rubino, Scarpelli, Finozzi, Sergio Tofano e le firme di Capuana, Deledda, Negri, Salgari; “Il Vittorioso”, con le tavole di Jacovitti; angeli e paesaggi innevati, presepi e bambini intenti a decorare l’albero, disegni dai colori sfumati e dal tratto lieve, caratterizzano le copertine degli anni ’30 e ’40 di “Famiglia Cristiana”, per molti anni il periodico più diffuso in Italia.
Negli anni del dopoguerra e poi del boom economico il periodico, in particolare il settimanale illustrato, diventa protagonista della cultura di massa: l’illustrazione aiuta un pubblico ancora non in piena confidenza con la lettura, il costo complessivo è minore, i temi trattati appaiono più vicini alla vita affettiva dei lettori di quanto lo siano quelli di una stampa quotidiana soprattutto politica.
Un mondo forse sconosciuto ai più è invece quello raccontato dai giornali inglesi, americani, francesi. 
Si va ancora più indietro nel tempo, con l’edizione del Natale del 1838 dell’inglese “The Penny Magazine”, pubblicato ogni sabato dal 31 marzo 1832 fino al 31 ottobre 1845, e la prima edizione natalizia del 1842, dell’“Illustrated London news”, apparso per la prima volta il 14 maggio del 1842. E poi “Harper’s Weekly”, “The Youth’s Companion”, corredato anche dai calendari in cromolitografia di fine ‘800, che il giornale dava in omaggio agli abbonati, “Ladie’s Home Journal”, “Woman’s Home Companion”, “The Saturday Evening Post”, con le splendide copertine disegnate dal famoso Norman Rockwell, “Le Petit Journal”, “Le Monde Illustrè”, “L’Illustration”.
Due secoli di immagini che raccontano una realtà sempre diversa, ma che esprimono sentimenti e sensazioni senza tempo. Quelli che solo il Natale, ieri come oggi, riesce a regalare.
A fare da scenografia alla mostra, gli abiti d’epoca realizzati dall’atelier “Polvere di Fata” di Melito Porto Salvo, mobili di antiquariato concessi dal negozio “Il Tempo ritrovato”, e oggetti, biglietti augurali, calendari, ventagli. Ad accogliere gli ospiti, in occasione dell’inaugurazione, il quartetto di sax del Liceo Musicale di Cinquefrondi, composto da Ady Jordache, Alessandro Fida, Antonio Gentile e Marco Fiorillo, con un repertorio di musiche natalizie.

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