A Caddy Adzuba Furaha il Premio “Donna dell’Anno 2012”: denuncia le violenze sulle donne e sui bambini

La giornalista che dà voce ai senza voce

Caddy Adzuba Furaha

AOSTA – Caddy Adzuba Furaha, 31 anni, giovane giornalista nella Repubblica democratica del Congo, è la “Donna dell’Anno” 2012. La giuria del Premio internazionale, giunto alla 15ª edizione, organizzato dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha deciso di premiare, questa sera, con 35mila euro il suo impegno quotidiano a “Radio Okapi”, una radio al servizio della pace, dove porta avanti la sua battaglia quotidiana per dare voce ai “senza voce”, per denunciare le violazioni dei diritti delle donne e dei bambini, per informare e formare le donne sui loro diritti.
Dal 2004 Caddy Adzuba Furaha presiede un’associazione che aiuta le donne vittime delle varie violenze basate sulla discriminazione di genere, creando loro posti di lavoro o organizzando incontri formativi nell’ottica di un inserimento femminile nel governo.
Il premio “popolarità”, assegnato tramite il voto via Internet, con una dotazione di 10mila euro, è andato a suor Maria Francesca Leonardi, che ha raccolto oltre 40mila voti: 72 anni, marchigiana, la religiosa opera in Marocco nel 1978 per lavorare come assistente sociale, focalizzando la propria attenzione sui disabili, occupandosi della fornitura e della produzione di protesi, sedie a rotelle e stampelle e per la loro formazione professionale.
Terza classificata, premiata con una dotazione di cinquemila euro, è stata quindi Sylvie Pissard Maillet, 52 anni, originaria di Sallanches, che lavora nella Repubblica di Guinea, per lo sviluppo della cultura di impresa solidale tra le donne, la scolarizzazione e la protezione e tutela dell’ambiente.
Il premio “Soroptimist International Club Valle d’Aosta” è andato, infine, a Celestine Boudzoumou, originaria del Congo Brazzaville, soprannominata “maman Celeste”, che gestisce una casa per orfani che offre cibo e ospitalità ad oltre settanta bambini.
I 2.500 euro del premio serviranno per il suo progetto per la realizzazione di una “casa di accoglienza” per ragazze madri. (TMNews)

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