Media Training per gli operatori libici dell’informazione su richiesta del Ministero Affari Esteri

L’Agi forma i giornalisti della nuova Libia

Daniela Viglione

ROMA – Il rapporto tra giornalismo e politica estera, i new media, la comunicazione istituzionale, le tecniche di scrittura. Sono alcuni degli argomenti trattati nel Media Training per gli operatori libici dell’informazione, della carta stampata, della radio e delle tv, organizzato dall’Agi su richiesta del Ministero Affari Esteri – Direzione Generale Affari Politici.
Trenta giornalisti libici, tra cui 5 donne, hanno beneficiato di questa iniziativa che è stata al contempo occasione di formazione, aggiornamento e scambio culturale. Due sessioni da 12 giorni ciascuna, durante le quali i partecipanti hanno potuto approfondire con i giornalisti dell’Agi tematiche alla base del lavoro giornalistico.
Inoltre, il programma ha previsto numerose visite a testate, istituzioni e aziende italiane tra cui La Repubblica, Il Foglio, Il Messaggero, TG3, SkyTG24, Radio1, Radio3, il Senato della Repubblica, il Ministero Affari Esteri, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle infrastrutture e Trasporti, l’Eni.
Particolare interesse ha avuto la giornata organizzata dall’Airl-Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia all’interno dell’iniziativa formativa. I giornalisti libici hanno avuto il punto di vista italiano sulle vicende degli italiani di Libia e hanno incontrato persone che, nonostante il tempo passato e le limitazioni imposte dal regime libico, hanno mantenuto un forte legame con il paese in cui sono nati.
Il Media training si è concluso con una mattinata di dibattito e riflessione al Senato della Repubblica: Emma Bonino, vice presidente del Senato, Pietro Marcenaro, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, Maurizio Massari, inviato speciale Ministro Affari Esteri per i Paesi del Mediterraneo e le primavere arabe; Daniela Viglione, amministratore delegato di Agi; la Valeria Manieri, Pari o Dispare, hanno illustrato ai partecipanti libici l’impegno italiano per la nuova Libia ed hanno raccolto i loro suggerimenti. (Agi)

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