La condanna di Lavitola evidenzia la linea di rigore e trasparenza della Fnsi. Stop alle “scatole” succhia soldi

Siddi: “Destinare le risorse pubbliche solo ai giornali veri”

Franco Siddi

REGGIO  CALABRIA – “La conclusione della vicenda giudiziaria relativa ai finanziamenti pubblici a «l’Avanti!», con il patteggiamento a una condanna di tre anni e otto mesi di reclusione da parte dell’ex direttore factotum, Valter Lavitola, nel processo per truffa e bancarotta fraudolenta, evidenzia il valore della linea del rigore e della trasparenza”.
Lo ha dichiarato, ieri a Reggio Calabria, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, sottolineando che il sindacato dei giornalisti “da anni su questa linea, non può non cogliere l’occasione per ribadire che i fondi pubblici sono necessari per sostenere un sistema dell’informazione che non viva solo della sua dimensione commerciale ma che vadano anche impedite e stroncate le operazioni truffaldine.
A giudizio del segretario generale della Fnsi “occorre continuare ad innalzare l’asticella delle regole e dei controlli per impedire che pochi soggetti, abilissimi quanto sconsiderati nel costruire «scatole» per succhiare soldi pubblici danneggino il sistema dell’editoria plurale e profittino del lavoro e della buona fede di tanti operatori”.
“Come già stabilito dai nuovi regolamenti dell’editoria, sostenuti con forza dalla Fnsi, le risorse pubbliche – ha concluso Franco Siddi – debbono essere destinate esclusivamente a giornali veri, fatti da giornalisti al lavoro senza ricorso ad espedienti di capifila imprenditoriali”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *