L’Assostampa Molise contro la scellerata volontà politica di voler varare ad ogni costo una norma lacunosa
Giuseppe Di Pietro
Giuseppe Di Pietro
CAMPOBASSO – Una doppia sentenza del Tar del Molise demolisce la legge regionale n. 28 del 2009 per
gli “interventi urgenti” a favore delle testate giornalistiche su carta.
In sostanza, i giudici hanno ritenuto che le risorse stanziate possono essere assegnate anche a testate non strettamente commerciali. In più la Regione, condannata a pagare tutte le spese, dovrà rivedere la ripartizione 2011, dalla quale era stata escluso il mensile “Il bene comune” (ricorrente), nonostante una prima sentenza favorevole del tribunale.
La scellerata volontà politica di voler varare ad ogni costo una norma lacunosa, unita alla inspiegabile ostinazione a negare l’applicazione di una sentenza, hanno prodotto danni al comparto e, nel caso specifico, alle casse pubbliche.
La legge in vigore, fortemente iniqua e discriminatoria, che rinunciammo ad impugnare fidandoci della promessa del veloce varo di un nuovo testo, deve essere al più presto abrogata.
Spetterà al nuovo consiglio regionale affrontare la materia utilizzando le proposte dell’Associazione della Stampa e dell’Ordine dei giornalisti depositate in commissione.
La crisi occupazionale e di mercato, il calo della pubblicità, la forte presenza di lavoro irregolare, la qualità del prodotto si combattono finalizzando le risorse pubbliche a migliorare la filiera professionale.
Le imprese devono essere libere di competere ed avere canali di accesso automatici agli aiuti; nelle redazioni, grazie alle risorse pubbliche, devono lavorare giornalisti svincolati dalle pressioni della politica e della parte datoriale, e questo si ottiene solo con la loro regolarizzazione contrattuale.
Su queste due direttrici è incentrata la nostra proposta di legge, che riproporremo con forza ai candidati.
Giuseppe di Pietro
Presidente Associazione della Stampa del Molise
L’Assostampa Molise contro la scellerata volontà politica di voler varare ad ogni costo una norma lacunosa
Il Tar demolisce la legge regionale sugli aiuti ai giornali
Giuseppe Di Pietro
Giuseppe Di Pietro
In sostanza, i giudici hanno ritenuto che le risorse stanziate possono essere assegnate anche a testate non strettamente commerciali. In più la Regione, condannata a pagare tutte le spese, dovrà rivedere la ripartizione 2011, dalla quale era stata escluso il mensile “Il bene comune” (ricorrente), nonostante una prima sentenza favorevole del tribunale.
La scellerata volontà politica di voler varare ad ogni costo una norma lacunosa, unita alla inspiegabile ostinazione a negare l’applicazione di una sentenza, hanno prodotto danni al comparto e, nel caso specifico, alle casse pubbliche.
La legge in vigore, fortemente iniqua e discriminatoria, che rinunciammo ad impugnare fidandoci della promessa del veloce varo di un nuovo testo, deve essere al più presto abrogata.
Spetterà al nuovo consiglio regionale affrontare la materia utilizzando le proposte dell’Associazione della Stampa e dell’Ordine dei giornalisti depositate in commissione.
La crisi occupazionale e di mercato, il calo della pubblicità, la forte presenza di lavoro irregolare, la qualità del prodotto si combattono finalizzando le risorse pubbliche a migliorare la filiera professionale.
Le imprese devono essere libere di competere ed avere canali di accesso automatici agli aiuti; nelle redazioni, grazie alle risorse pubbliche, devono lavorare giornalisti svincolati dalle pressioni della politica e della parte datoriale, e questo si ottiene solo con la loro regolarizzazione contrattuale.
Su queste due direttrici è incentrata la nostra proposta di legge, che riproporremo con forza ai candidati.