

Carlo De Benedetti
ROMA – I Comitati di redazione del Coordinamento del Gruppo editoriale Espresso (la Repubblica, Finegil, Elemedia) hanno proclamato una giornata di sciopero per oggi, sabato 27 ottobre, come primo segnale di protesta.
La decisione è stata assunta dopo aver sollecitato un piano di rilancio di tutte le testate del Gruppo, chiesto ripetutamente garanzie sugli organici, l’immediata moratoria del piano di ristrutturazione di Finegil Roma e aver ricevuto, in occasione dell’incontro con l’azienda, solo risposte negative.
I Cdr del Coordinamento del Gruppo ritengono, inoltre, irricevibili le annunciate riduzioni dei costi a carico del personale giornalistico, già penalizzato dai mancati turnover.
Durante l’incontro avuto ieri in Fnsi, i Cdr hanno deciso di chiedere una moratoria sul ridimensionamento degli organici, la difesa dei contratti a termine e l’apertura di un confronto in sede Fieg-Fnsi per ripristinare corretti rapporti sindacali e per discutere delle prospettive di rilancio delle testate dell’intero gruppo.
Pertanto, a difesa degli organici e della qualità professionale da sempre garantita dal lavoro dei giornalisti del Gruppo Espresso, i Cdr del coordinamento hanno deciso per oggi una giornata di silenzio dell’intero Gruppo (carta, web, radio, tv); i siti non verranno aggiornati e domani, domenica, i giornali non saranno in edicola.
Il Coordinamento dei Cdr del Gruppo Espresso sottolinea che le prospettive illustrate dall’Azienda “appaiono in clamoroso contrasto con l’utile di bilancio dei primi nove mesi di 26,4 milioni di euro approvato nei giorni scorsi dal Cda e con le recenti affermazioni del suo presidente Carlo De Benedetti: «E’ la creazione di lavoro la priorità che abbiamo davanti. Sarebbero guai se pensassimo competitività e produzione si difendono con una anacronistica riduzione dei costi»”.
La Federazione Nazionale della Stampa è al fianco dei giornalisti del Gruppo L’Espresso nella preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali e per le istanze di sviluppo del gruppo in questi giorni frenate da annunciati stati di crisi all’Agl.
La Fnsi ritiene che le ragioni dello sciopero debbano essere ascoltate e debbano trovare chiarimenti e risposte al tavolo di un leale confronto per il quale conferma tutta la propria disponibilità assieme ai colleghi.
In una fase caratterizzata da una pesante crisi economica, il sindacato dei giornalisti auspica che l’editore voglia avviare al più presto una nuova fase di confronto con i comitati di redazione per il rilancio degli investimenti e per il rafforzamento delle testate e del lavoro giornalistico. La Fnsi, consapevole delle difficoltà di un quadro economico che si ripercuote sul mercato editoriale, è convinta che vada fatto ogni sforzo per la composizione delle vertenze e per evitare l’inasprimento delle situazioni di disagio e di conflitto che si vanno manifestando.
Dal canto suo, il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, parla di “uno sciopero sacrosanto quello proclamato dai Cdr del Gruppo L’Espresso, deciso di fronte alla protervia di u’’azienda che ancora una volta vuole scaricare sui giornalisti un impasse frutto della mancanza di strategie di sviluppo e di marketing all’altezza della sfida digitale”.
“Troppo facile – denuncia Butturini – tagliare posti di lavoro per distribuire dividendi agli azionisti e incassare bonus di decine di migliaia di euro. La categoria e i colleghi hanno già dato negli anni scorsi, ora il management del gruppo dimostri di meritare le laute retribuzioni che percepisce e l’ingegnere De Benedetti faccia vedere che è bravo anche a inventare strategie industriali e non soltanto finanziarie”.
“Il sindacato – conclude il segretario di Stampa Romana – non può tollerare ulteriori perdite di posti di lavoro che impoveriscono il prodotto e minano l’autonomia dei giornalisti. Se si tratta di ridiscutere e rendere più efficienti, anche attraverso percorsi formativi, la professione e le organizzazioni del lavoro, nessuno si sottrarrà al confronto, ma assecondare una deriva contabile e miope sarebbe come regalare il futuro a chi non sa vedere al di la del proprio naso”.