
Giuseppe Scopelliti

Anna Maria Cancellieri
CATANZARO – “Credo nell’onestà intellettuale e nella buona fede del ministro Cancellieri. Se il Ministro mi dovesse chiamare spiegherò a quattro occhi chi in quella città rappresenta la borghesia mafiosa e che negli ultimi 30 anni ha rappresentato il vero condizionamento”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, stamane a Catanzaro rispondendo a domande dei giornalisti sullo scioglimento del Comune di Reggio Calabria.
“Nei miei otto anni – ha proseguito – questa gente è stata fuori dalla porta. Dopo di me hanno tentato di introdursi. Con Arena sono stati messi alla porta. Non si tratta di contiguità o di infiltrazione. Si tratta di arroccamento”.
“Esiste un sistema che vede in campo una cerchia ristretta di giornalisti che non hanno interesse per il bene della Calabria”.
“Lo scioglimento – ha aggiunto – non è stato certo uno spot pubblicitario per tutta la Calabria. Il problema è come si raccontano i fatti e quanto vengono pompate le notizie. Basti pensare a quali giornalisti hanno fatto le domande al ministro Cancellieri durante la conferenza stampa sullo scioglimento”.
A Scopelliti è stata poi posta una domanda sulla trasmissione “In Onda” su La7, di sabato scorso, durante la quale una persona presente in piazza a Reggio Calabria ha protestato contro i giornalisti che, a suo dire, starebbero affossando il turismo della città.
“Probabilmente quella protesta – ha detto Scopelliti – è scaturita dal fatto che a Reggio hanno visto tutti che sabato mattina il giornalista de La7 che era in città si è incontrato con i giornalisti Baldessarro, Ruotolo e Musolino”. Successivamente ha specificato che il giornalista Ruotolo citato durante la conferenza stampa era Guido Ruotolo.
“Prima o poi – ha concluso Scopelliti – la realtà su come stanno le cose verrà fuori. Sono convinto che se sono stati commessi degli errori ognuno dovrà risponderne. Qualche giornalista nazionale si sta già accorgendo di ciò che sto dicendo ed io ho avuto modo di leggerlo sul suo blog”.
“Il governatore prende lucciole per lanterne. Nessuno di noi tre ha incontrato David Parenzo prima della trasmissione «In onda». Di noi tre solo Sandro Ruotolo conosce il collega di La7 che ha visto il giorno dopo in albergo”. Lo affermano in una nota i giornalisti Giuseppe Baldessarro, Lucio Musolino e Sandro Ruotolo.
“Evidentemente – aggiungono – il governatore Scopelliti è stato male informato. A scanso di equivoci, Guido Ruotolo addirittura non era presente a Reggio Calabria. Sarà pur vero che, in città, c’é un clima teso, ma il rappresentante di un’Istituzione non deve scendere a questi livelli e soprattutto non può, e non deve, fare insinuazioni sui giornalisti che operano in una terra così «difficile»”.
“Una dichiarazione è stata rilasciata anche dall’inviato de “La Stampa”, Guido Ruotolo: “Questa volta il presidente Scopelliti ha un problema di fusi orari. Io, infatti, quel giorno in questione mi trovavo a Grottaglie, in provincia di Taranto, per partecipare ad un dibattito sulla questione dell’Ilva di Taranto. Il giorno precedente, a scanso di equivoci, ed era un venerdì, ho lasciato l’albergo di Reggio Calabria alle 5 e 45 del mattino, come risulterà sicuramente alla reception dell’albergo ed ho preso l’aereo alle 6.50 dello stesso mattino per raggiungere Roma da Reggio Calabria”.
“Il governatore della Calabria più che occuparsi dei giornalisti presenti a Reggio Calabria si occupasse delle istanze del suo territorio e dei suoi cittadini. Faccia fare a noi, invece, il nostro lavoro. Lui lo può criticare, come tutti gli spettatori”. Lo afferma in una nota l’inviato della trasmissione “In Onda” di La7, David Parenzo, circa quanto ha affermato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.
“Se Scopelliti – aggiunge – non chiede scusa per quanto ha affermato nella conferenza stampa di oggi, insinuando che qualcuno mi ha imbeccato, provvederò a querelarlo e con il ricavato comprerò una casa a Reggio Calabria aiutando l’economia del territorio. Sandro Ruotolo è un amico ed un grande cronista che ho incontrato il giorno dopo la trasmissione, per caso, in albergo. Non ho avuto l’onore di conoscere Baldessarro e Musolino, che spero di incontrare presto nella mia nuova casa di Reggio Calabria”.
Il Comitato di redazione de “La Stampa”, evidenziando che “il governatore si riferiva a una serie di reportage sui temi della collusione tra politica e ’ndrangheta, e sul dissesto finanziario del Comune di Reggio Calabria, a lungo guidato da Scopelliti, “deplora il grave insulto rivolto ai colleghi ed esprime loro piena solidarietà”. (Ansa)

Roberto Natale, presidente Fnsi
Sulla vicenda, il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi, sottolinea che “non è certo prendendosela con i giornalisti che si risolvono i problemi della Calabria”. Del resto, la posizione del sindacato dei giornalisti sulle bordate del presidente della Giunta Regionale contro la stampa era stata chiaramente espressa il 21 novembre scorso in una dichiarazione congiunta Fnsi-Sindacato Giornalisti della Calabria: “Chi ha incarichi politici ed istituzionali deve sapere che in un Paese democratico esiste la libera critica da parte dei giornali e del sistema dei media. La Calabria ha già tanti problemi, non si sente proprio il bisogno che se ne aggiungano altri”.
“Affermazioni, allusioni e gratuite accuse – prosegue il vicesegretario Fnsi – non fanno altro che alimentare il già avvelenato clima di sospetto che caratterizza questa regione. Se Scopelliti si sente diffamato, ha tutti gli strumenti per tutelarsi legalmente, ma non se la prenda con chi fa questo mestiere in condizioni difficili e, spesso, mortificanti della dignità umana e professionale, anche a causa di editori che calpestano regole e contratti. Chi sbaglia paga e l’attualissimo dibattito sul carcere per i giornalisti e le pesanti sanzioni pecuniarie previste per la diffamazione a mezzo stampa, testimonia che questo mestiere non gode certo di privilegi di casta.
Le regole valgono per tutti ed i giornalisti – conclude Carlo Parisi – sanno bene che devono fare il loro mestiere raccontando i fatti senza fronzoli, né enfasi e, soprattutto, senza commettere l’errore, alla stregua dei politici, di pontificare, scadere nell’accusa gratuita o, peggio, nella diffamazione”.
Infine, per il presidente della Fnsi, Roberto Natale, “abbiamo scoperto, grazie al presidente della Giunta regionale Scopelliti e alle sue ripetute, solerti denunce, chi ci sia all’origine dei problemi della Calabria e di Reggio: alcuni giornalisti attivamente intenti alla denigrazione. La loro cospirazione è stata finalmente smascherata, e i presunti incontri tra di loro sono stati denunciati dal presidente con la necessaria esecrazione”.
“L’attacco di Scopelliti – sostiene Natale – non è solo ridicolo, purtroppo. E’ anche preoccupante, in quanto testimonia l’irresponsabilità di una classe politica che sa trovare molto più facilmente i capri espiatori che non le soluzioni dei problemi”.