Dal convegno milanese sul futuro del giornalismo: gli “internettiani” saliti del 25%, sul podio tv e radio, poi la carta

Notizie: più di 20 milioni le cercano sul web

MILANO – Notizie vere-verificate, facili da trovare, utili e concrete sono richieste rispettivamente dal 75,56 e dal 52% degli internauti che sono in continua e forte crescita.
Soprattutto la prima richiesta vede, però, vincente la stampa tradizionale che, sconvolta dallo tsunami new-media, fra cui anche tablet e smart-phone, non viene travolta, ma deve reinventarsi e puntare ancora di più sull’approfondimento. E’ quanto emerge, tra l’altro, da un’indagine di AstraRicerche, a cura di Enrico Finzi.
Lo studio, che ha fatto da introduzione al convegno “Il futuro del giornalismo-ping pong fra Carta e Rete” all’Università Statale di Milano, è stato realizzato con 816 interviste on line a persone fra i 15 e i 55 anni che si collegano con internet ed è stato confrontato con un’indagine analoga del 2009.
In tre anni, gli “internettiani” sono saliti del 25% a oltre 20 milioni e, dato altrettanto importante, l’84% si collega 3 o più volte alla settimana per avere le più svariate informazioni dall’attualità, alla politica fino alla cultura, all’economia e all’ambiente.
Il 73% seguono le tv nazionali, la radio (55), le tv locali (44), i cellulari (44%), i quotidiani nazionali (32), quelli locali (28) e poi via via anche i tablet (20%) che prima non esistevano.
“Mania” dimostrata in diretta durante l’incontro dai tanti tweet scritti dagli studenti semplicemente per spiegare al mondo che era andata via la luce per una quindicina di minuti. La stampa risulta largamente vincente per la “vericidità verificata” delle notizie, per la qualità della scrittura, per la competenza, l’autorevolezza dei commenti, la serietà e la precisione.
Al tempo stesso quotidiani e periodici sono massimamente perdenti per chiarezza e comprensibilità, brevità sintetica, facilità di reperimento e aggiornamento continuo. La Tv, con la Radio, è all’ultimo posto per qualità di testi, utilità, concretezza, serietà e affidabilità. Internet, che perde appunto sulle notizie veritiere e verificate e anche sul rispetto della dignità della persona, si colloca al primo posto per utilità e concretezza, pluralità di voci e tesi a confronto, assenza di censure oltre a velocità di fruizione e continuo aggiornamento dovuti alla tecnologia.
“E’ stato uno tsunami, il mondo dell’informazione, editori e giornalisti, tutti siamo arrivati in ritardo – ha sottolineato Giulio Anselmi, presidente della Fieg e dell’Ansa -. Il ritardo si sta recuperando con fatica, ma deve essere basato non solo sulla resistenza ma sul rilancio. La risposta è la qualità, l’approfondimento, il commento. In sintesi salvare l’identità sapendo scegliere e mediare”.
“La qualità è importante, è facile parlarne, ma poi gli editori riducono i costi con tutte le conseguenze”, ha detto Mario Giordano, direttore di Tgcom24.
“Dai dati complessivi di tutta la popolazione – ha aggiunto – la Tv rimane centrale e la platea cresce. Attenti alle ubriacature. Certo ora si deve parlare di un sistema di news che ha cambiato anche il lavoro dei giornalisti”.
“E’ chiaro che si tenta con difficoltà di tenere in equilibrio giornale e sito – ha spiegato Barbara Stefanelli, vicedirettore del Corriere della Sera -. Ma per esempio l’investimento sul supplemento ‘La Lettura’, voluto da De Bortoli, ha aumentato la diffusione e il budget pubblicitario. Anche se gli investimenti maggiori vanno su internet, ci sono spazi per la stampa tradizionale”. (Claudio Scarinzi – Ansa)

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