Da Bolzano il presidente Fnsi sollecita una profonda riforma della normativa sulla diffamazione a mezzo stampa

Natale: “I giornalisti pagano per norme sbagliate”

Roberto Natale

BOLZANO – “La campagna che stiamo facendo non è per una «legge Sallusti». Il sindacato dei giornalisti chiede da anni una profonda riforma della normativa sulla diffamazione, secondo quanto esigono dall’Italia gli organismi internazionali. No al carcere per il giornalisti, sì al rispetto rigoroso del diritto del cittadino a una corretta informazione: rettifica vera, sanzioni economiche, sospensione e se necessario radiazione dall’albo professionale”.
Lo ha detto il presidente della Federazione nazionale della stampa, Roberto Natale, durante l’assemblea annuale del sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Al ministro alla giustizia Paola Severino, che oggi, martedì 2 ottobre, parteciperà all’iniziativa pubblica in Fnsi, – ha detto Natale – “ricorderemo i tanti casi di colleghi che fanno le spese di una legge sbagliata: come Orfeo Donatini e Tiziano Marson”, giornalista ed ex direttore dell’Alto Adige, condannati in primo grado a quattro mesi di reclusione per un articolo sulla presunta partecipazione di un esponente politico sudtirolese a un raduno neonazista in val Passiria.
Secondo il presidente Fnsi, “non è solo un problema di querele: troppo spesso i giornalisti si vedono recapitare richieste di risarcimento economico esagerate, che mirano a intimidire l’informazione”.
Nel corso dell’assemblea, a Bolzano, grande attenzione è stata riservata al tema del precariato nel giornalismo. E’ stato, infatti, votato un documento di sostegno alla campagna nazionale Fnsi per l’equo compenso e di sollecito alle redazioni per la segnalazione di casi di sfruttamento di collaboratori. (Ansa).

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