La Centrale Latinoamericana in lotta contro la “discriminazione salariale”. Giovedì “Radio Aperta” a Buenos Aires

Ansa: i giornalisti argentini si sentono discriminati

BUENOS AIRES (Argentina) – I giornalisti della Centrale Latinoamericana dell’Ansa, a Buenos Aires, hanno promosso, negli ultimi mesi, una serie di azioni “di fronte alla discriminazione salariale di cui sono vittime in un contesto del tutto particolare, in cui non c’è nessuna risposta dinanzi alle loro richieste salariali, come risultato della riduzione messa in atto dall’Ansa in tutta la regione da ormai dieci anni, addirittura prima dell’attuale crisi economica nell’Europa”.
I lavoratori dell’Ansa, riuniti assemblea, denunciano che da piú di tre mesi hanno presentato un documento al Ministero di Lavoro argentino esprimendo “allarme per le conseguenze di una discriminazione all’ufficio Ansa di Buenos Aires, dove con ciò che viene pagato come stipendio di un solo lavoratore italiano ci si possono pagare perfino nove giornalisti argentini”.
“Si tratta – denunciano i giornalisti argentini – di una palese discriminazione che è diventata asfissiante, visto che negli ultimi dieci anni i giornalisti argentini hanno perso più della metà del loro salario reale (potere d’acquisto), per causa dell’inflazione argentina, la quale oscilla annualmente tra il 25 e il 30 per cento”.
Con l’obiettivo di “chiedere la fine di una discriminazione continua e anche una ricomposizione sostanziale dei salari”, i lavoratori dell’Ansa – appoggiati dal sindacato dei giornalisti Utpba – dal primo marzo, fra l’altro, hanno fatto scioperi per turni, uno sciopero per il 30 maggio e una manifestazione davanti all’Ambasciata d’Italia, martedì 5 giugno, oltre a denunciare questa situazione attraverso diversi mezzi di comunicazione.
L’assemblea dei giornalisti ha, inoltre, deciso di fare giovedí 28 giugno prossimo una “Radio Aperta” proprio di fronte al Consolato italiano a Buenos Aires, per  rivendicare “una politica salariale che garantisca un miglioramento delle condizione materiali, ma anche condizioni migliori dal punto di vista professionale, dal momento che alla riduzione messa in atto dall’Ansa in tutta la regione seguì un aumento della produttività a Buenos Aires, le cui forze sono state  ridotte dopo i pensionamenti”.
I lavoratori dell’Ansa ricordano anche che, in passato, hanno già denunciato “la discriminazione dei lavoratori a contratto latinoamericano, a parità di compiti, rispetto ai contratti della sede centrale italiana, il che viola il Codice Etico dell’Ansa (Punto 8. Risorse Umane)”.
Inoltre, i lavoratori sottolineano di “essere consapevoli della crisi in corso in Europa, nonché della difficile situazione dell’ufficio centrale dell’Ansa, ma ribadiscono che la svalutazione del peso argentino rispetto all’Euro avrebbe permesso di mantenere il loro potere d’acquisto, oltre a ridurre il bilancio dell’ufficio”.
“Se si fosse operato in questo senso, non saremmo mai arrivati alla drammatica situazione odierna”, assicura il rappresentante sindacale dell’Ansa a Buenos Aires, Gustavo Massimino. (Ansa).

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