E’ la proposta del Consiglio nazionale della Stampa cattolica “per una riflessione sul servizio pubblico”

L’Ucsi promuove un Osservatorio sulla Rai

ROMA – La costituzione di un osservatorio sulla Rai per promuovere una riflessione con professionisti, accademici ed esperti del settore sul servizio pubblico, ovvero un osservatorio sulla Rai con un’ottica protesa al futuro, ai grandi temi della missione del servizio pubblico, è stata proposta all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Ucsi, che si è riunito oggi a Roma sotto la presidenza di Andrea Melodia.
Nel documento è stato anche precisato che: “Informazione, comunicazione interpersonale, opinione pubblica, l’intero universo mediale sono oggi segnati da profonde barriere generazionali e culturali che devono essere superate. Per il nostro Paese il raggiungimento di questo obbiettivo condiziona lo sviluppo economico e la coesione nazionale. Questo impone di dare nuovo ruolo, nuovo mandato al servizio pubblico radiotelevisivo, in un’ottica multimediale”.
“Assistiamo sul tema a una disordinata e alquanto confusa riflessione politica – è scritto nel documento – che stenta a far individuare coordinate comuni a partiti, movimenti e società civile, sopra le quali occorre costruire un nuovo modello di governance dell’azienda pubblica e soprattutto definire una innovativa missione editoriale. In questa prospettiva, i giornalisti dell’Ucsi hanno deciso di contribuire al dibattito creando un specifico Osservatorio sul Servizio Pubblico, ovvero un Osservatorio sulla Rai, con un’ottica protesa al futuro, ai grandi temi della missione del servizio pubblico”.
L’Osservatorio vuole essere un punto di aggregazione, dal respiro internazionale, destinato ad accogliere e promuovere le riflessioni di professionisti, accademici ed esperti del settore.
L’obiettivo è, nel breve, contribuire al dibattito sul prossimo Contratto di Servizio della Rai, che entrerà in vigore il prossimo anno.
Nel lungo periodo, ci si propone di arrivare a costruire una piattaforma di idee e contributi utile al dibattito che ci sarà intorno al rinnovo della concessione di servizio pubblico che la legge ha affidato alla Rai con scadenza 6 maggio 2016. (Ucsi)

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