Claudio Accogli illeso nell’attentato al convoglio che lo stava portando a Daraa. Morto un poliziotto e tre feriti

Siria: due bombe contro la scorta dell’inviato Ansa

DARAA (Siria) – Due ordigni artigianali sono esplosi al passaggio di un convoglio di tre auto che scortava l’inviato dell’Ansa Claudio Accogli a Daraa, 100 chilometri a sud di Damasco. La prima auto è stata investita dall’esplosione, un poliziotto è morto e tre sono stati feriti. Pochi danni all’auto di Accogli che è illeso.
Il primo ordigno, probabilmente di natura artigianale, è esploso investendo in pieno la prima auto della polizia, una Opel Omega, avvolgendola in una densa nube bianca.
L’auto su cui si trovava l’inviato dell’Ansa seguiva a qualche decina di metri e, vista la situazione di pericolo, ha lasciato la strada infilandosi in un uliveto.
Una scheggia ha però colpito il parabrezza che si è completamente incrinato pur reggendo all’urto.
Un secondo ordigno è esploso poco dopo investendo la terza auto con a bordo altri uomini della sicurezza in borghese armati con Kalashnikov, che chiudeva il convoglio.
Nel secondo scoppio non ci sono state vittime. Sul posto sono accorsi uomini della sicurezza e un’ambulanza.
L’auto della polizia è visibilmente danneggiata, non è tuttavia squarciata e le ferite sul corpo dell’agente morto, lasciano pensare che si sia trattato di un ordigno rudimentale riempito di pezzi di ferro. Uno dei tre agenti feriti ha perso le gambe, secondo quanto riferito dai militari accorsi sul posto.
Il convoglio era appena uscito dalla città di Daraa e faceva rientro nella capitale Damasco.
A Daraa la situazione è di alta tensione con alcune strade presidiate dalle forze militari siriane nelle quali non è possibile transitare perché sotto il tiro dei cecchini ribelli.
Appresa la notizia dell’attentato contro il convoglio di auto sul quale viaggiava, a sud di Damasco, l’inviato dell’Ansa Claudio Accogli, il titolare della Farnesina, Giulio Terzi, ha espresso al Presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi, “il sentimento di forte solidarietà per il vile attentato”, tanto più grave perché compiuto contro chi “coraggiosamente, sul campo, opera per raccontare i fatti e la tragedia del popolo siriano”.
Il ministro Terzi si è detto “profondamente addolorato” per le vittime causate dall’“inaccettabile atto di violenza” e ha chiesto che venga subito attivata la delegazione dell’Unione Europea a Damasco, per una ferma protesta presso le Autorità siriane, cui spetta la responsabilità di garantire la piena sicurezza ed incolumità anche dei giornalisti presenti nel Paese.

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