
Il ministro Paola Severino

La protesta alla Camera sul ddl intercettazioni nel 2010
ROMA – “Non ho mai considerato il tema del diritto-dovere del giornalista di informare possibile merce di scambio con altri provvedimenti, sia pure importanti, in materia di giustizia”.
Così il ministro della Giustizia, Paola Severino, in una nota, risponde al presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale.
“Questa può essere l’occasione buona per ricordare che furono tutti e tre i segretari dei principali partiti che sostengono la maggioranza a chiedere che tra i temi da trattare con priorità vi fossero la corruzione, le intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati.
Il concetto del «do ut des» – afferma il ministro – non mi è mai appartenuto, a maggior ragione quando si tratta di rilevanti interessi della collettività”.
“La strada che intendo intraprendere, come più volte ho avuto occasione di ripetere sia in Parlamento sia con i rappresentanti della categoria dei giornalisti, è quella della ricerca di un delicato equilibrio tra diritto-dovere di informazione, diritto-dovere al segreto delle indagini salvo che non vi sia un interesse pubblico alla divulgazione e tutela alla riservatezza del cittadino”.
“Rappresentare in modo non corretto le mie intenzioni – conclude il Guardasigilli – non contribuisce alla risoluzione dei problemi la cui difficoltà dovrebbe essere nota a tutti”.