La Conferenza Episcopale del Triveneto taglia il finanziamento all’emittente con un gelido comunicato

A Telechiara “non c’è più religione”

Daniele Carlon

VENEZIA – Il Sindacato giornalisti del Veneto, guidato dal segretario Daniele Carlon, ha appreso, con modalità del tutto anomale rispetto alle normali procedure e relazioni sindacali, la decisione dei vescovi della Conferenza episcopale del Triveneto di tagliare il finanziamento di Telechiara.
Il Sindacato sta seguendo l’evoluzione della crisi dell’emittente e chiede al più presto l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda che non ha ancora avviato le normali procedure di una situazione di crisi. Oltre alla cruda informazione del comunicato dei vescovi preoccupa la mancanza di un piano che permetta di capire l’evolversi della situazione ed esprime solidarietà ai colleghi e a tutti i dipendenti che vivono questa situazione di incertezza sul loro futuro.
La decisione è stata comunicata ai dipendenti con un gelido comunicato, senza nessuna altra informazione sulle prospettive della loro attività. “E’ con dispiacere, e solo dopo un lungo esercizio di analisi e discernimento durato alcuni anni – è scritto nel comunicato letto ai lavoratori – che i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto hanno constatato l’impossibilità di proseguire il sostegno alla ventennale esperienza di Telechiara.
Come rappresentanti della proprietà, “i Vescovi – insieme ai loro principali collaboratori – hanno accuratamente valutato l’attuale situazione e le prospettive dell’emittente in un contesto di ampie ed oggettive difficoltà che attraversano l’intero panorama editoriale nazionale”.
“Venute meno alcune consistenti forme di contributo, che ne avevano sin qui garantito la sopravvivenza – prosegue la nota dei vescovi – si sarebbe ora reso necessario un notevole investimento quinquennale – dell’ordine di oltre un milione di euro all’anno – totalmente a carico delle singole Diocesi del Triveneto che, con quote diverse, costituiscono la proprietà di Telechiara”.
“Pur nella consapevolezza del valore attuale e del carattere decisivo dei media – è scritto ancora nel comunicato dei vescovi del Triveneto – e nell’impegno di trovare e sviluppare insieme altre vie di comunicazione anche attraverso le nuove tecnologie, in questi tempi di crisi non è parso più sostenibile un così ingente investimento”.
I vescovi presenti all’ultima riunione della Cet, “all’unanimità, sono perciò giunti con rammarico alla decisione di non poter gravare le loro Diocesi di tale onere finanziario. La decisione è stata presa nei tempi richiesti dal Consiglio di Amministrazione dell’emittente che aveva la necessità e l’urgenza di conoscere, al più presto, la posizione della proprietà”.
“I Vescovi e le Diocesi del Triveneto – conclude la nota – ringraziano quanti, nei vari anni, hanno contribuito a quest’esperienza televisiva e confidano che si trovi presto un’adeguata soluzione professionale per il personale attualmente impegnato in Telechiara”.

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