Il calo di iscritti e la pesante sconfitta elettorale all’Inpgi hanno indotto il presidente a rassegnare le dimissioni

Giornalisti pensionati, Ino Iselli getta la spugna

Giuseppe Iselli

ROMA – Ino Iselli ha rassegnato le dimissioni da presidente dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati. La pesante sconfitta alle elezioni dell’Inpgi, che si è sommata al vistoso calo di iscritti all’Ungp, ha indotto lo storico leader del gruppo di base della Fnsi a gettare la spugna.
Nella recente tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio generale dell’istituto di previdenza dei giornalisti italiani, i due consiglieri d’amministrazione uscenti della cosiddetta “lista pensionati” sono stati, infatti, sonoramente bocciati alle urne. Nel collegio unico nazionale che ha eletto i dieci consiglieri nazionali, Giuseppe Iselli, detto Ino, è scivolato al 18° posto con 253 voti, quasi la metà di quelli ottenuti da Maurizio Andriolo, che ha conquistato l’ultimo posto utile ai lombardi, lasciando al palo (per appena 10 voti) anche il potente presidente dell’Associazione Lombarda Giornalisti, Giovanni Negri. Stessa sorte per il vice presidente dell’Ungp, Antonio De Vito, 16° con 263 voti, ma comunque ben distante dall’ultimo posto utile conquistato dal piemontese Luciano Borghesan.
Stranamente, però, la notizia delle dimissioni di Iselli non appare sul sito dell’Ungp, né è stata comunicata pubblicamente dall’interessato. A renderla nota è stato il presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati, Pierluigi Franz, il quale ha aggiunto di aver avuto, ieri, la conferma ufficiale dal presidente della Fnsi, Roberto Natale, che aveva ricevuto la lettera di dimissioni di Iselli.
Franz spiega che, le dimissioni, Iselli le aveva già rassegnate venerdì sera durante la riunione di Giunta dell’Ungp,  sottolineando che sono irrevocabili e che, pertanto, non ci ripenserà.
Secondo Franz, “sembra che nel corso della riunione dell’Esecutivo alcuni componenti abbiano contestato a Iselli anche la sua continua aggressione all’Ordine Nazionale dei Giornalisti”, ma è chiaro che i motivi alla base della decisione siano esclusivamente legati alla debacle all’Inpgi ed alla preoccupante deriva del Gruppo.
In ogni caso, in un Paese nel quale gli sconfitti si improvvisano funamboli, nel patetico tentativo di giustificare gli inappellabili verdetti elettorali, per restare incollati alle poltrone, Ino Iselli ha dato una grande prova di serietà e di onestà umana e professionale. Un gesto d’altri tempi per un signore d’altri tempi.
In attesa di determinazioni da parte del Consiglio Direttivo, 

che per eleggere un nuovo presidente dovrebbe indire il Congresso, l’Ungp é retto dal vice presidente vicario Guido Bossa che, nonostante i 2065 voti ottenuti nelle elezioni per il Collegio dei sindaci dell’Inpgi, è stato sconfitto da Franz (2413 voti) nella corsa all’unico posto utile per i laziali.

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