Inaugurata ieri, a Tolentino, la mostra “Nuvole di confine” che rimarrà aperta fino al 16 settembre

“Graphic Journalism”, l’arte del reportage a fumetti

TOLENTINO (Macerata) – Inaugurata ieri, a Palazzo Sangallo di Tolentino, “Nuvole di confine. Graphic Journalism. L’arte del reportage a fumetti”.
La mostra, curata da Luca Beatrice, resterà aperta fino al 16 settembre. E’ organizzata dal Comune di Tolentino, Assessorato alla cultura, con il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Macerata e Ordine dei giornalisti delle Marche.
Il graphic journalism, a metà strada tra graphic novel e giornalismo d’inchiesta, è una narrazione per immagini, un reportage realizzato attraverso il “fumetto”.
Nella poetica del graphic journalism, nel quale spesso sono trattatati argomenti drammatici, gli autori cercano di interrompere la tragicità del momento sfruttando lo humor, a volte “nero”, come filtro tra la realtà e la resa grafica di essa.
A differenza della graphic novel, con cui condivide il mezzo espressivo del fumetto, l’oggetto della narrazione non è la finzione ma la cronaca di avvenimenti legati all’attualità, a particolari situazioni socio-politiche, a Paesi dove il diritto di cronaca è messo in discussione.
Così in “Lettere dalla Serbia – Un fumettista sotto le bombe”, Aleksandar Zograf, raccoglie le lettere scritte ai suoi amici dopo l’inizio degli attacchi Nato alla Serbia; Josh Neufeld, il celebre autore di “A.D.: New Orleans after the deluge”, un ritratto della città sopravvissuta all’uragano Katrina, è presente in mostra con “Bahrain – lines in ink, lines in the sand” nel quale racconta un momento della Primavera Araba; Sarah Gliddennel suo “Capire Israele in 60 giorni (e anche meno)” racconta tra sarcasmo e serietà le contraddizioni della cultura israeliana.
Rispetto al giornalismo tradizionale, al graphic journalism manca la pretesa di “oggettività”: il graphic reporter è il protagonista assoluto dei fatti che descrive, come Guy Delisle, premiato al Festival di Angoulême 2012 proprio con “Cronache da Gerusalemme”, nel quale racconta l’anno passato nella città dove ha seguito la moglie che lavora per Medici senza Frontiere.
E’ un linguaggio che non vuole informare in tempo reale o con imparzialità ma punta a conquistare il lettore attraverso l’empatia e la bellezza del segno, come per Lamia Ziadé, autrice di “Bye Bye Babylon”: la storia di una Beirut massacrata dalla guerra civile iniziata nel 1975 che si mescola con il racconto autobiografico della vita dell’autrice e i suoi ricordi di bambina.
Efficaci esempi di graphic journalism italiano sono le opere di Paola Cannatella e Giuseppe Galeani che, in “Maria Grazia Cutuli – Dove la terra brucia”, raccontano la vita privata e professionale della giornalista uccisa in Afghanistan, di Marco Corona che nella sua autobiografia/diario di viaggio In mezzo, l’Atlantico mescola in modo intelligente e ironico l’esperienza personale e la descrizione della Colombia e di Vincenzo Filosa che in “Sonata per l’Aquila” offre una panoramica sul centro storico sconvolto dal terremoto.
In “Nuvole di confine. Graphic Journalism. L’arte del reportage a fumetti” il curatore Luca Beatrice ha coinvolto Rizzoli Lizard, la casa editrice di fumetti fondata da Hugo Pratt che ne ha disegnato lo storico logo con la lucertola, con la prestigiosa collaborazione del direttore editoriale Simone Romani.
“Tolentino Humour” è la rassegna biennale che propone importanti mostre nelle quali l’umorismo e la satira sono promossi e valorizzati sia come arte che come strumento di comunicazione e di formazione, come stimolo alla fantasia, alla creatività, al gioco e al divertimento intellettuale.
L’edizione 2012 ha luogo nella sede del Miumor – Museo Internazionale dell’Umorismo dell’Arte che ospita negli anni dispari la Biennale dell’Umorismo nell’Arte e che, per la prima volta, si spoglia della sua storica collezione per accogliere la mostra sul graphic journalism, un genere che sta ottenendo la giusta diffusione e il meritato successo anche nel nostro Paese.

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