Il sottosegretario D’Andrea comunica la decisione al primo firmatario, Enzo Carra. Fnsi: “Misura indispensabile”

Giornalisti: via libera alla legge sull’equo compenso

Enzo Carra

Giampaolo D’Andrea

ROMA – “Pochi minuti fa il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Giampaolo D’Andrea, mi ha comunicato che è pronto, e soprattutto è positivo, il parere del governo sulla legge 3555, quella sull’Equo compenso per i giornalisti precari”.
Così, il deputato dell’Udc, Enzo Carra, annuncia dal suo blog il via libera del governo alla proposta di legge sull’equo compenso per i giornalisti freelance e collaboratori autonomi. Enzo Carra, relatore e primo firmatario del provvedimento, aggiunge che “per una volta il governo ci ha messo più del Parlamento. Comunque, appena ricevuto il sospirato parere, porterò il provvedimento in commissione per il voto finale. E sarà legge (almeno per la Camera)”.
Nel commentare positivamente la notizia, la Federazione Nazionale della Stampa sottolinea che la proposta di legge sull’equo compenso porta, finalmente, sui giusti binari una questione rilevante per la dignità del lavoro giornalistico tutto e per la libertà dell’informazione.
Per i giornalisti chiamati a prestazioni di lavoro autonomo, la legge sull’equo compenso è una misura indispensabile di giustizia retributiva e serve a garantire le giuste tutele di libertà economica e morale e di indipendenza a migliaia di collaboratori che tanto danno al giornalismo ma che oggi sono costretti, per paura di perdere anche piccoli compensi, a vivere sotto pressioni ingiuste e scorrette.
Gli appelli degli ultimi giorni di diversi parlamentari della Commissione cultura della Camera e della Fnsi, le recenti mobilitazioni di tante Associazioni di stampa (ultima in ordine di tempo l’Associazione Stampa Romana), hanno trovato – come ha fatto sapere l’on. Carra – una positiva risposta, per il Governo, da parte del Sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Giampaolo D’Andrea.
La possibilità che ora la proposta sull’equo compenso possa essere approvata definitivamente in sede legislativa dalla Commissione cultura della Camera, spiana la strada per un passaggio a breve al Senato, il cui voto sarà poi essenziale per il varo definitivo.
Quella di oggi è una prima tappa importante. Ora si potrà utilmente completare le altre per arrivare al più presto al traguardo finale. La legge a cui stanno lavorando gli onorevoli Carra, Giulietti, Morra e tanti altri, di tutti gli schieramenti politici, può essere anche assunta come un’indicazione di positiva convergenza su interessi concreti, morali e materiali, del lavoro e della vita civile su cui innestare le giuste azioni e il più ampio e indispensabile processo di riforma dell’editoria a promozione e tutela del pluralismo, dello sviluppo e dell’occupazione professionale regolare.

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