Lo annuncia il segretario della Fnsi dopo un colloquio con il sottosegretario Peluffo. “Non è la festa, ma il Governo si è mosso”

Editoria, si respira: i fondi passano da 47 a 120 milioni

Franco Siddi

ROMA – Finalmente una garanzia, sia pur minima, per i fondi all’editoria per il 2012: “passano da 47 a 120 milioni di euro”, annuncia il segretario della Fnsi, Franco Siddi, che sottolinea come “le dichiarazioni del presidente Monti e del sottosegretario Peluffo” abbiano avuto “un riscontro negli atti, con il decreto di destinazione di una quota di risorse del fondo emergenza della presidenza del Consiglio (il cosiddetto fondo Letta, ndr), dal quale arriveranno 50 milioni, ed è importante che altri 23 arrivino dal recupero di risorse derivanti da risparmi interni dell’amministrazione”.
“Il totale – spiega ancora il segretario della Fnsi – sarà di 120 milioni di euro. Avevamo valutato la necessità minima di 160 milioni, il che significa che avevamo toccato il fondo”.
Certo è che  “siamo in una fase di emergenza per tutti, quindi non possiamo dire che improvvisamente è il tempo della festa, ma cominciano a riapparire le condizioni perché, da qui al 2014, quando, secondo la legge, dovranno entrare in vigore nuovi criteri e nuove missioni dell’intervento pubblico nell’editoria, non ci siano giornali costretti a chiudere per mancanza di ossigeno a causa di una valvola chiusa proprio dallo Stato”.
Siddi ci tiene a “dare atto dell’energia con cui il nuovo sottosegretario ha gestito l’operazione”, ma ammette anche che “aspetteremo di fare le verifiche nella pianificazione della progettualità della riforma, per la quale siamo pronti sicuramente a criteri selettivi e di massima trasparenza, a condizione che si abbia ben chiaro che il bene da tutelare sono il pluralismo dell’informazione e l’occupazione qualificata”.
Per il vertice della Federazione della Stampa “anche che lo Stato, se davvero vuole aprire finalmente un capitolo di sviluppi e crescita, non potrà non predisporre una programmazione di interventi per la ripresa e l’innovazione del settore dell’editoria”.
“Ora – conclude Siddi – è importante anche che la presidenza del Consiglio accolga il grido delle comunità italiane all’estero e del sindacato per un’analoga operazione di riordino delle convezioni Rai al fine di garantire la ripresa di Rai Internazionale con la programmazione dedicata e il mantenimento delle sedi estere strategiche”.

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