MADRID (Spagna) – La Gran Bretagna ha guidato le celebrazioni internazionali per i 200 anni dalla nascita di Charles Dickens, un monumento, prima del giornalismo e poi della letteratura, che la Bbc stima frutti all’economia di Londra ben 335 milioni di euro all’anno. Una bella rivincita per l’autore di “Tempi difficili”, nato nel 1812 e morto nel 1870, snobbato dalla critica vittoriana e ora, invece, omaggiato come uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi.
Portsmouth, la sua città natale, gli ha dedicato una parata, mentre il principe Carlo e sua moglie Camilla erano alla guida delle celebrazioni all’abbazia di Westminster, a Londra, dove hanno deposto una corona di fiori sulla nuova lapide inaugurata sulla tomba dello scrittore.
Durante la funzione religiosa, hanno letto frammmenti delle sue opere l’attore Ralph Fiennes e Claire Tomalin, la biografa del romanziere che lasciò 15 opere, di cui l’ultima incompiuta. Anche Google ha voluto ricordare la ricorrenza con un “doodle” (uno speciale logo che Google adotta, sulla sua home page, in occasione di eventi speciali o anniversari, ndr) ad hoc che, con disegni in tonalità seppia, celebra le diseguaglianze sociali, caratteristiche dei personaggi delle novelle di Dickens come “Oliver Twist” e “David Copperfield”.
Il Grande burattinaio, come era chiamato in modo spergiativo per i suoi personaggi considerati privi di profondità psicologica, è diventato un’autentica industria per la Gran Bretagna, a cui frutta 3,5 milioni di euro dalle vendite dei libri, 40 dagli adattamenti del suo lavoro per la tv e per il cinema, e cifre ben più alte con il turismo, grazie ai visitatori che affollano mostre e musei a tema.
Il nome di Dickens è ancora ben presente sulle porte di pub e negozi di curiosità, non manca nelle feste di Natale, sugli asciugamani e sulle tazze da tè e caffè e ha ispirato anche alcuni produttori di birra. Sono davvero pochi i personaggi del romanziere che non sono stati presi in considerazione dal cinema o dalla tv. A cominciare dal primo, Samuel Pickwick, protagonista dei viaggi della raccolta di racconti pubblicata nel 1936: in Italia ebbe successo la versione televisiva (Rai 1968) e una serie televisiva fu mandata in onda anche dalla Bbc.
L’opera più conosciuta dello scrittore, quella delle struggenti avventure di Oliver Twist, uno dei primi esempi di romanzo sociale, furono trasferite sul grande schermo nel 1948 da David Lean (Le avventure di Oliver Twist) ma la versione più conosciuta risale al 2005, regia di Roman Polanski.
Nel 2002 Douglas McGrath ha girato un film sulla storia di Nicholas Nickleby, il giovane protagonista del terzo romanzo di Dickens.
L’anime giapponese “La piccola Nell” (1979) riproduce le gesta della giovane antiquaria protagonista del quarto romanzo (“La bottega dell’antiquario”) mentre il romanzo storico “Barnaby Rudge” ispirò un film muto del 1915 con Tom Powers e una serie tv della Bbc.
Anche Martin Chuzzelwit è stata citata dal grande schermo nel 1912 e ispirò una serie tv nel 1994. Un film muto e due mini-serie li ha guadagnati Dombey e Figlio mentre David Copperfield è stato ripreso dal regista Simon Curtis, per poi comparire in diverse serie televisive.
La “Piccola Dorrit” è stato trasformato in un film da Christine Edzard nel 1998, mentre nel 1995 Jack Conway ha realizzato una pellicola con “Racconto di due città”, secondo romanzo storico di Dickens, ambientato tra Londra e Parigi. Grandi speranze è arrivato a cinema nel 1946 grazie a David Lean. E per finire, “Canto di Natale”, una delle opere di Dickens più rivisitate. Jim Carrey, nel 2009 con “A Christmas Carol”, ha portato sullo chermo la storia di Ebenezer Scrooge e dei suoi fantasmi, che sono anche stati trasformati in fumetti.