Così il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi. Soluri (Odg): “L’Ordine non scompare”

Giornalisti: “Meno propaganda, ma fatti e coesione”

Carlo Parisi

VIBO VALENTIA – “Meno propaganda, ma fatti e visione unitaria sui problemi che affliggono la categoria”: così il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e componente dell’Esecutivo della Fnsi, Carlo Parisi, al dibattito con i colleghi ospitato a Vibo Valentia, al termine della celebrazione religiosa in onore di San Francesco di Sales.
Organizzato dall’Ucsi, dal Sindacato e dall’Ordine dei giornalisti della Calabria, in collaborazione con il Circolo vibonese della Stampa, l’appuntamento è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla professione giornalistica, in Italia e, in particolar modo, in Calabria. Dove i giornalisti devono fare i conti, ancora e spesso, con atti e soprusi “vigliacchi, certo, – ha rimarcato Parisi, facendo eco alle parole del segretario della Fnsi – ma che non fermano il bravo cronista. Parlo di Nicola Lopreiato, assurdamente minacciato dal carcere, di Pietro Comito, di Michele Albanese, solo per citarne alcuni tra quanti sono stati vittime, recentemente, di intimidazioni mafiose: è a loro che mi stringo in un abbraccio, a nome di tutti i giornalisti della Calabria”.
Come Siddi, anche Parisi non può fare a meno di fotografare un’altra piaga del giornalismo italiano e calabrese: “La lotta al lavoro nero va avanti. Il Sindacato dei giornalisti in Calabria ha fatto emergere numerose situazioni irregolari, attraverso azioni di controllo, ma anche grazie ad un’azione di dialogo con gli editori, volta a far comprendere loro che un giornalista a cui sono riconosciuti i propri diritti, sia sul piano della retribuzione, che contrattuale, è un giornalista che lavora meglio”.
Iniziative, quelle messe in campo dal Sindacato Giornalisti, che hanno portato ottimi risultati: “Un dato per tutti, – incalza il segretario della Calabria – ovvero il numero, in costante aumento nella nostra regione, dei giornalisti contrattualizzati, in netta controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto del Paese”.
Lavorare in maniera normale, dunque, si può. Anche in Calabria. “Basta lavorare gratis, – ribadisce Carlo Parisi – ai colleghi chiedo uno scatto di dignità: chi lavora senza essere adeguatamente retribuito fa del male a sè e agli altri, ad iniziare dai colleghi che, un contratto, ce l’hanno”.
A sottolineare “il delicato compito dell’informazione” è stato monsignor Luigi Renzo (è stato lui a presiedere la santa messa nella ricorrenza del patrono dei giornalisti, che ha visto anche la partecipazione di mons. Salvatore Nunnari): il vescovo giornalista, iscritto all’Ucsi e al Sindacato Giornalisti della Calabria, ha voluto, ancora una volta, puntare il dito, contro chi minaccia “il giornalista che non fa altro che il suo mestiere”, difendendo “il ruolo educativo del giornalismo, tanto più importante in una regione come la nostra”.
Mòniti destinati, stamane, ad una platea composta non solo da giornalisti, ma anche dalle più alte cariche delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, ad iniziare dal prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, e dal questore, Giuseppe Cucchiara.
A rassicurare gli animi dei colleghi, da un punto di vista squisitamente professionale, ci ha pensato il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri, che ha fatto chiarezza nel tam tam di notizie che si susseguono, da settimane, sul futuro dell’Ordine: “Alla luce dei nuovi sviluppi non è a rischio l’Ordine, né tantomeno l’elenco dei pubblicisti”.
Infine, al padrone di casa, Giuseppe Sarlo, presidente del Circolo vibonese della stampa, il compito di “ringraziare l’Ucsi, il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti della Calabria per aver promosso un incontro denso di significati e spunti di riflessione e riconosciuto alla città di Vibo Valentia un ruolo di primaria importanza nell’ambito dell’informazione regionale: non dimentichiamo – ha ricordato Sarlo – che proprio Vibo ha visto nascere il Sindacato dei giornalisti della Calabria nel 1974 e, l’anno successivo, l’Ordine regionale”.
Tanti i giornalisti presenti, tra cui i consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti, Andrea Musmeci e Cosimo Bruno, il consigliere nazionale della Fnsi, don Pino Strangio, e il coordinatore regionale dei giornalisti pensionati, Rino Labate.

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