In Grecia strozzato dalla crisi economica, ma soprattutto dal potere politico intervenuto sulle banche

“Eleutherotypia”, fine di un giornale libero e scomodo

Furio Morroni

ATENE (Grecia) – La grave crisi economica che ha colpito la Grecia – aiutata da ambienti politici ostili – ha fatto una vittima illustre anche nel campo dell’informazione ellenica. Annunciata, infatti, la quasi certa chiusura dello storico quotidiano indipendente “Eleutherotypia” (Stampa Libera), secondo per diffusione nel Paese – 30mila copie al giorno e 85mila la domenica – e in questo assimilabile all’italiano Repubblica. Un giornale considerato scomodo e incontrollabile che ha sempre dato fastidio a molti.
Mania Tegopoulou, editore del quotidiano e figlia del fondatore Kitsos Tegopoulos, ha presentato ricorso al tribunale fallimentare di Atene lasciando senza speranza i dipendenti che aspettavano che l’azienda avrebbe almeno pagato la tredicesima e parte degli stipendi arretrati mai versati da agosto. Ora gli scenari per il giornale sono due: o si studia un piano di risanamento accettabile da parte dei creditori e si fa avanti un improbabile imprenditore pronto a finanziare la ripresa delle pubblicazioni, oppure Eleutherotypia chiuderà definitivamente i battenti.
A causa di problemi economici (un debito totale di 50 milioni ma non impossibile da coprire) la società editrice ha smesso di pagare i dipendenti dalla metà dello scorso agosto. Un accordo preliminare per un prestito di otto milioni era stato concordato a settembre da Mania Tegopoulou con l’Alpha Bank del finanziere Ioannis Kostopoulos. A garanzia del prestito, la palazzina che ospita il giornale nel centro di Atene e un piano per ridurre del 50% i circa 850 dipendenti tra giornalisti e poligrafici.
A ottobre, però, l’istituto ha reso noto che il prestito non era più disponibile. Diniego dietro al quale, secondo Mania Tegopoulou, ci sarebbe stato “l’intervento personale” dell’ex premier e leader socialista Giorgio Papandreou. Ma Eleutherotypia non dava fastidio solo al Pasok, per le pesante critiche avanzate contro il partito nella gestione della crisi quando i socialisti erano al governo, bensì anche al nuovo esecutivo di coalizione guidato da Lucas Papademos.
Il giornale, infatti, non è mai stato tenero nemmeno con i rappresentanti di Nea Dimocratia (centro-destra) e tantomeno con quelli di Laos (estrema destra) di cui ha denunciato sino a ieri le simpatie filo-naziste, le prese di posizione antisemite e gli ex collaborazionisti della giunta militare mimetizzatisi tra le sue fila.
Eleutherotypia è stato il primo nuovo quotidiano pubblicato in Grecia dopo la caduta del regime dei colonnelli, il 21 luglio 1975, e divenne subito noto come “il giornale degli 80 redattori”. Fu rilevato pochi mesi dopo la sua fondazione come cooperativa dall’editore Tegopoulos e nel novembre dello stesso anno apparve in edicola con l’inserto settimanale Eleutherotypia della Domenica, il primo supplemento domenicale di un giornale del pomeriggio greco.
Nel gennaio 1983 cambiò grafica e passò al formato tabloid. Dall’inizio delle sue pubblicazioni, Eleutherotypia è stato un giornale di opposizione per i governi di Nea Dimocratia di allora. Con l’avvento del Pasok al governo nel 1981 sembrò adottare un atteggiamento filogovernativo ma sempre esercitando una critica a volte anche dura. E molti ricordano quando fu l’iniziatore del noto “scandalo Koskotas” che portò l’allora premier Andreas Papandreou davanti al tribunale speciale da cui venne poi assolto.
Il periodo d’oro del giornale – cui collaborarono le migliori firme del giornalismo e della cultura dell’epoca – arrivò nel novembre 1977 quando raggiunse tirature altissime e una vendita di 160.448 copie al giorno. Serafim Fintanidis, che assunse la direzione del quotidiano nell’aprile 1976, è rimasto alla sua guida per 30 anni, un record ineguagliato nella storia del giornalismo ellenico.
“Eleutherotypia è vittima della crisi che sta colpendo tutti i mezzi d’informazione greci, ma è senz’altro la vittima più illustre e prestigiosa, che stava a cuore a tutti quanti perché era un giornale libero, coraggioso ed una componente essenziale della società  greca”, ha commentato con Ansamed, Dimitri Deliolanes, corrispondente da Roma della radio-tv pubblica greca Ert e scrittore.
“Eleutherotypia era l’eccezione fra tutti i giornali greci perché era l’unico che denunciava i collegamenti esistenti tra gli altri mezzi d’informazione e la corruzione governativa. E’ stata una voce coraggiosa e libera che ci mancherà”.
La crisi farà altre vittime? “Sì – risponde Deliolanes -, è probabile perché sono molti i mezzi d’informazione greci attualmente a rischio chiusura, ma sicuramente la loro dipartita non sarà così dolorosa come quella di Eleutherotypia”. (Ansamed).

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