Lanciato dal Gruppo Lombardo dell’Ungp che esprime un giudizio positivo sull’operato della presidenza Camporese

Decalogo per un nuovo welfare dei giornalisti pensionati

Gian Fulvio Bruschetti (Ungp Lombardia)

Andrea Camporese

MILANO – Il Gruppo Lombardo dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, in vista delle elezioni per il rinnovo degli Organi di amministrazione dell’Inpgi che si terranno dal 27 febbraio al 4 marzo 2012, ritiene di sottoporre all’attenzione dei candidati alcune riflessioni e proposte, perché chi guiderà l’Istituto per i prossimi quattro anni tenga in forte evidenza la necessità di attuare una “Nuova politica”, sotto forma di assistenza e previdenza, verso i numerosi colleghi pensionati, che, con le ultime uscite dovute agli stati di crisi, sono cresciuti enormemente.
Sull’operato della presidenza Camporese, il Gruppo Lombardo esprime un giudizio positivo tenuto conto delle numerose difficoltà incontrate dal settore dell’editoria ultimamente. In questa fase ha saputo tenere la “barra dritta”, amministrando correttamente e con profitto le risorse finanziarie esistenti, varando anche provvedimenti di salvaguardia molto significativi (pensioni a 65 anni per le donne, aumento dei contributi versati dagli editori, sgravi contributivi agli editori che assumono a tempo indeterminato) e portando l’Inpgi ad essere il migliore tra gli Istituti previdenziali privatizzati in Italia.
Anche alla luce della difficile situazione economica nazionale e internazionale e sulla base dei recenti decreti governativi che impongono nuovi e più duri sacrifici ai pensionati, come il blocco dell’adeguamento all’inflazione e il contributo di solidarietà per i redditi più alti, l’Inpgi ha conservato le capacità e le risorse umane e finanziarie per garantire un futuro di certezze, nonostante la diminuzione degli iscritti e la conseguente flessione delle entrate nelle casse dell’Istituto, evitando il rischio di una “gobba” che avrebbe potuto creare seri problemi di sopravvivenza. Speriamo che nuovi provvedimenti anticrisi del governo non mutino questo scenario.
Tra pochi decenni il numero dei pensionati Inpgi crescerà di molto, date le prospettive di allungamento della vita, per cui i nuovi amministratori debbono prendere atto che è cambiato il “concetto di anziano” e quindi dovranno elaborare un “Nuovo welfare dei giornalisti pensionati” basato più sulla “solidarietà” e sulla “valorizzazione della persona anziana”, attuando così una vera “politica di promozione” che badi un po’ di meno al mercato (anche se è giusto investire al meglio le risorse finanziarie esistenti) e un po’ di più ad un “sociale sostenibile” che tenga conto delle nostre fragilità ed esigenze – con tutte le conseguenze che ne derivano sul piano della salute, della condizione famigliare, delle disponibilità economiche –  e, soprattutto, del rischio di finire i propri giorni in case di riposo anguste e depressive.
Lo scorso anno il Gruppo, in sintonia con l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, aveva elaborato un progetto per individuare strutture idonee a ricevere  pensionati ancora autosufficienti per condividere in coppia o con colleghi gli anni della vecchiaia.  Purtroppo la risposta dell’Inpgi è stata negativa. Con l’apertura di una nuova fase di “attenzione verso i bisogni”,  la ripresa del “progetto-case”  assumerebbe il carattere di esigenza condivisa, che l’Inpgi potrebbe attuare anche col concorso di altri Enti che di recente hanno manifestato interesse, come la Casagit.
In questo quadro, il Gruppo Lombardo, proprio perché emanazione dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, “Sindacato di base della Fnsi“, auspica, senza demagogia, che i nuovi amministratori – compatibilmente con la situazione economico-finanziaria dell’Inpgi e con la pesante congiuntura nazionale, d’accordo anche coi Ministeri vigilanti dell’Economia e del Lavoro –  tengano conto delle nostre considerazioni e proposte, che qui avanziamo, senza avere la pretesa di aprire un libro dei sogni ma  con l’intento di contribuire  a creare un “Nuovo welfare dei giornalisti pensionati”, di cui si avverte una generale esigenza:
1) Maggiore solidarietà attraverso investimenti di risorse a fini sociali;
2) Varo del regolamento del Fondo perequazione pensioni;
3) Conseguente adeguamento delle pensioni più basse, secondo equità, con attuazione del regolamento;
4) Abolizione del cumulo tra pensione e reddito da lavoro;
5) Acquisto di immobili o appartamenti per ospitare anziani autosufficienti soli o in coppia;
6) Affitti solidali per chi è in difficoltà economiche;
7) Maggiori agevolazioni per chi chiede prestiti e mutui per necessità familiari;
8) Più sostegno ai nuclei familiari con disabili a carico;
9) Contributi, sotto forma di prestiti agevolati, a chi necessita di cure particolari non coperte dalla Casagit o dal Servizio Sanitario Nazionale;
10) Elaborazione di forme d’aiuto al coniuge superstite con pensione di reversibilità qualora versasse in condizioni economiche precarie.
Riuscire ad attuare qualche punto di questo “Decalogo”, sarebbe già un successo. A tal fine, il Gruppo Lombardo, affida l’impresa ai colleghi che intendono candidarsi alla guida del  nostro Istituto, garantendo, sin d’ora,  la massima collaborazione per migliorare sempre più e assieme, la qualità della vita di tutti i colleghi pensionati.

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