Il Cdr del Gr1 condanna “l’invio di un’e-mail in cui si vieta di pronunciare la parola”. Preziosi: “Nessuna limitazione”

La Rai scivola sul “profilattico”: divieto sì o no?

ROMA – E’ polemica, dentro e fuori la Rai – come se non bastassero tutti gli altri problemi -, per un presunto (ma il Cdr del Gr1 non ha dubbi) divieto, imposto a redazioni e testate dell’azienda pubblica, di pronunciare la parola “profilattico”. Un divieto, tra l’altro, da rispettare in un contesto ben preciso: la campagna informativa della Rai per la Giornata mondiale contro l’Aids, che si è celebrata ieri con una serie di trasmissioni in onda su Radio 1.
“Il divieto sull’uso della parola profilattico c’è stato ed è arrivato via e-mail a responsabili e conduttori delle più importanti trasmissioni di Radio1”. Ad affermarlo, in una nota, è il Cdr del Giornale Radio Rai, che “condanna fermamente quanto avvenuto giovedì primo dicembre con l’invio di una e-mail destinata ai responsabili e ai conduttori delle più importanti trasmissioni di Radio Uno, in occasione della maratona informativa per la Giornata mondiale di lotta all’Aids”.
“Nella e-mail, a firma dell’assistente del direttore di Radio Rai, Laura De Pasquale, – sostiene il Cdr – si segnala che ‘nelle ultime ore il Ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il termine profilattico’ e si dice che ‘bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali’. Una indicazione – sottolinea il Cdr – che il Ministero della Salute ha smentito in una nota ufficiale. Si tratta di un’ingerenza gravissima nella linea editoriale – prosegue il Cdr – resa ancor più inaccettabile dal fatto che a firmare la mail non è stata la Direzione, ma un’assistente del direttore Preziosi, un’impiegata che è andata molto oltre le proprie competenze”.
“Diversamente da quanto riportato dai giornali – aggiunge il comitato di redazione – il Cdr precisa, inoltre, di non aver ricevuto alcuna convocazione, ieri, da parte del direttore per discutere dell’accaduto. Il comitato di redazione chiede pertanto a Preziosi che chiarisca, per iscritto, alla redazione i contorni alquanto confusi di questa vicenda (che ci ha portato sulle prime pagine dei quotidiani) e che prenda i provvedimenti del caso. In generale, la cosa che più preoccupa è la lesione dell’autonomia della testata in un momento cruciale per la credibilità e il futuro economico dell’azienda”, conclude il Cdr che annuncia di aver convocato sull’argomento “un’assemblea straordinaria per mercoledì prossimo, 7 dicembre”.
La replica arriva direttamente dal principale indiziato, il direttore di Radio Rai, Antonio Preziosi, che, in risposta al comunicato del Cdr, sentenzia: “Non c’è stata alcuna limitazione all’uso della parola profilattico nelle trasmissioni da me dirette. Basta riascoltare on line i programmi mandati in onda ieri da Radio1 per accertare che l’informazione sulla Giornata Mondiale della Lotta all’Aids è stata, come sempre, completa e senza alcuna limitazione editoriale”.
Quel che è certo è che è bastato un profilattico per creare una nuova, acerrima, bagarre all’interno del Servizio pubblico.

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