NAPOLI – “La Rai è un bene comune, difendiamola insieme”. Con questo slogan tutti i giornalisti della Rai, i dipendenti del centro di produzione tv di Napoli, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, il segretario nazionale dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai, Carlo Verna, si ritroveranno il prossimo 7 dicembre, alle ore 10.30, nella “Sala dei Baroni” del Maschio Angioino, luogo simbolo della città di Napoli, per riaffermare un principio semplice e indefettibile: “La Rai è un bene comune, non appartiene a lobbies o logge di potere, riprendiamocela in nome del diritto dei cittadini a godere di uno spazio fondamentale di libertà e di pensiero, quello del servizio pubblico radiotelevisivo. Se non ora quando”.
“Riprendiamoci la Rai”, il servizio pubblico radiotelevisivo deve, infatti, essere considerato un servizio basilare al pari di altri beni primari che uno Stato deve garantire, come l’acqua, l’elettricità, i trasporti, la salute, l’istruzione, senza doverne condizionare la gestione o la missione asservendola a interessi politici, partitici o di gruppi di potere.
Anche Napoli rivendica, dunque, con forza il “diritto-dovere civile e professionale di opporci all’esproprio di una risorsa essenziale allo sviluppo della vita democratica che, giorno dopo giorno, si sta perpetrando attraverso una continua mistificazione delle notizie e una programmazione colpevolmente e cinicamente sempre più banale e scadente, che determina solo vantaggi per la concorrenza”.
Oggi, ricordano i giornalisti campani, “la terza città d’Italia e capitale del Mezzogiorno è totalmente priva di uno spazio editoriale nazionale ideato in autonomia, incomprensibili scelte aziendali profilano la cancellazione dell’edizione notturna del telegiornale regionale, mentre Mediaset è pronta a varare la sua dorsale di informazione regionale e Sky sta per fare altrettanto”.
“Di fronte all’attuale degenerazione dell’idea di servizio pubblico cui assistiamo, oramai da anni, attraverso la progressiva mortificazione della Rai, non solo a livello nazionale ma anche regionale”, i giornalisti della sede campana della Rai si appellano a tutte le forze vitali della società civile, della cultura, dell’associazionismo, del mondo politico-istituzionale, e le invitano a mobilitarsi in difesa della più grande azienda culturale ed editoriale del Paese.
Il 7 dicembre Maria Luisa Busi modera il dibattito con De Magistris, Caldoro, Natale e Verna