I rappresentanti della proprietà hanno disertato l’incontro in Regione. L’Ast: “Un comportamento sconcertante”

Vertenza Teletirreno: l’azienda non si presenta

GROSSETO – Non si è presentata l’azienda proprietaria di “Teletirreno” all’incontro convocato nella sede della Regione Toscana dall’assessore alle Attività produttive, Lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini.
L’incontro, come spiega un comunicato della Giunta regionale, era stato deciso per fare il punto sulla vertenza, anche su sollecitazione di Comune e Provincia di Grosseto, all’indomani della decisione della proprietà dell’emittente grossetana di chiudere la redazione e licenziare tutti i dipendenti.
“Un atteggiamento – osserva l’assessore Simoncini – che ha pochissimi precedenti nella storia della Regione e manifesta una mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni, tanto più grave in chi opera nel campo dell’nformazione e utilizza un bene pubblico quale l’etere”.
Rincara la dose l’Associazione Stampa Toscana, che definisce il comportamento dell’azienda che fa capo a Teletirreno “grave e sconcertante, inaccettabile anche per l’assoluta mancanza di rispetto sia nei confronti dei lavoratori licenziati, con procedure illegittime, sia nei confronti delle stesse istituzioni”.
Duro e unanime, dunque, il giudizio, sia da parte della Regione, che del sindacato dei giornalisti, che stigmatizza il comportamento di “una proprietà che, dopo aver licenziato i suoi lavoratori senza rispettare le corrette procedure e al di fuori di qualsiasi confronto con le parti sociali, insiste a sottrarsi alle sue responsabilità”.
“Un comportamento inaccettabile – ribadisce il direttivo dell’Ast – anche alla luce dei contributi pubblici che negli anni il gruppo di cui fa parte Teletirreno ha generosamente percepito. E, a questo proposito, non è sfuggito al sindacato la notizia della costituzione di altre due società del gruppo a cui sono stati trasferiti i beni di ‘Teletirreno’. L’Associazione Stampa Toscana vigilerà su ogni operazione di questo tipo, esigendo in particolare dalle istituzioni e dal Corecom più rigore nell’erogazione di ogni contributo, perché le risorse siano riservate solo a chi è davvero in regola”.

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