Il “pacchetto” affidato dall’assemblea al Cdr: “L’unico canale allnews della Rai non può essere frazionato”

Rainews non ci sta e approva tre giorni di sciopero

ROMA – “No alla cessione alla Testata Regionale dello spazio di palinsesto dalle 22.30 alle 23 sette giorni su sette, e no a qualunque altra cessione di spazi ad altra struttura, che non può che essere definita uno scippo di sovranità e un impedimento al compimento della nostra missione editoriale. No a qualunque ipotesi di interruzione del flusso informativo che, in una «allnews» quale è Rainews, non può essere frazionato e affidato ad altra Testata o Struttura di qualunque genere”.
L’assemblea dei giornalisti di Rainews passa dalle parole ai fatti affidando al Comitato di redazione un pacchetto di tre giorni di sciopero per rivendicare “un vero rilancio di Rainews in quanto unico canale «allnews» della Rai, rilancio ancora più necessario in vista dell’avvio del canale «allnews» di Mediaset.
Ribadendo la “totale contrarietà a conflitti con i Colleghi della Tgr come di altre redazioni Rai”, i giornalisti di Rainews sottolineano di non essere più disposti a vedersi “trasformati da «allnews» a una rete qualsiasi da riempire con contenuti purché sia. Vogliamo ricordare alla Direzione Generale – afferma il Cdr – che, se quello che un tempo era Rainews24, poi divenuto inspiegabilmente Rainews, è oggi il primo canale tv  «allnews» in Italia in termini di ascolti e di credibilità, lo è per il grande sforzo profuso dalla Redazione tutta, in condizioni sempre difficili, tra una tecnologia non sempre affidabile, spazi e mezzi limitati, sottodimensionamento e strutture aziendali disponibili sempre in seconda battuta”.
“Una Redazione – ricordano i giornalisti – che non si è sottratta a questo sforzo neanche nel periodo estivo che si avvia a concludersi, coprendo in diretta eventi fondamentali per la vita civile del Paese, quale la crisi finanziaria e il confronto politico per il varo della Manovra, ma anche la crisi libica e tanti eventi internazionali, anziché limitarsi a mandare in onda repliche o materiali registrati, come avviene di norma in periodo di ferie estive”.
“Un impegno – conclude il Cdr di Rainews – che è costato molta più fatica di quanto non richiedesse il nostro contratto, perché basato sulla passione per il nostro lavoro e il senso di responsabilità nei confronti del Contratto di Servizio e dei nostri telespettatori. Non siamo quindi disposti a sacrificare tutto questo per vederci espropriati di spazi di informazione e di democrazia”.

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