Venti anni fa veniva ucciso l’imprenditore che si era rivolto ai suoi estortori con una lettera al Giornale di Sicilia

Rai 2 ricorda Grassi “Libero nel nome”

PALERMO – A vent’anni dall’assassinio, Rai2 ricorda il coraggio di Libero Grassi con “Libero nel nome”, documentario in onda domani, lunedì 29 agosto alle 23.40, che Pietro Durante ha dedicato all’imprenditore ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991.
E’ il 10 gennaio di quell’anno quando, Libero Grassi, imprenditore palermitano, si rivolge direttamente agli estorsori, che da lui pretendono il pizzo, con una lettera pubblicata in prima pagina sul Giornale di Sicilia. Per molti è la data che segnò l’inizio della lotta al racket. Da quel momento nessuno può dire “io non sapevo”.
Libero Grassi non ha una statua che lo ricorda, né una piazza o molte vie a lui intitolate. Libero Grassi ha una lapide, scritta a mano e una macchina rossa dipinta ogni anno dalla moglie e dai figli, sul marciapiede dove i killer di Cosa Nostra lo hanno ucciso sparandogli alle spalle.
Molti anni più tardi, la sua idea ha scatenato una rivoluzione possibile che oggi coinvolge oltre diecimila cittadini palermitani che si riconoscono nella frase “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.
La vicenda di Libero Grassi viene rivissuta, in questo documentario, dalla moglie e dai figli che ora raccontano anche una nuova storia: quella della sua eredità morale. Mentre i ragazzi di “Addiopizzo”, con Tano Grassi, un imprenditore che come Grassi si è ribellato, insieme al presidente dell’associazione Libero Futuro e insieme a chi ha voluto la modifica del codice etico di Confindustria, raccontano una straordinaria Palermo animata da una nuova dignità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *