Mercoledì la Commissione di Vigilanza, giovedì il Cda. Sul tavolo anche i casi Gabanelli e Fazio

Annozero potrebbe riapprodare in Rai

Lorenza Lei

Michele Cassano

ROMA – Cosa farà Michele Santoro in autunno? Lui assicura che in un modo o nell’altro in tv ci sarà, preferibilmente in Rai. Una prima, forse decisiva, risposta dall’azienda pubblica l’avrà questa settimana.
Il cda si riunisce giovedì ed in quella sede è atteso il parere legale sulla competenza a stipulare la transazione sulla sua uscita che potrebbe di fatto riaprire i giochi. Un test politicamente importante, anche per il dg Lorenza Lei, di cui al momento è difficile prevedere l’esito. La sua opinione sul caso, per la prima volta pubblicamente, il dg sarà chiamato a darla il giorno prima, mercoledì, davanti alla Commissione di Vigilanza.
I parlamentari si sono riservati di porre le domande più “scomode” nel prosieguo dell’audizione di due settimane fa, dedicata prevalentemente ai conti dell’azienda. Insieme alla Lei ci sarà il presidente Paolo Garimberti che, invece, sulla vicenda è intervenuto, chiamato in causa in prima persona dal conduttore.
Dopo il duro botta e risposta iniziale con Santoro, Garimberti si è fatto portatore della richiesta dei consiglieri di opposizione di fare luce sul caso. Il punto in discussione è se il dg fosse obbligato o meno a coinvolgere il cda nella stesura dell’accordo sull’uscita del giornalista.
Qualora l’ufficio legale e il collegio dei sindaci dovessero stabilire che la competenza è del cda, l’accordo stipulato potrebbe perdere valore. In quel caso, il conduttore potrebbe rimanere direttore e andare in onda in prima serata sulla base di una sentenza contro la quale la Rai avrebbe ormai rinunciato al ricorso in Cassazione.
Il cda potrebbe anche essere chiamato a ratificare l’accordo con un voto ed, in quel caso, supponendo che ai tre consiglieri d’opposizione si unisca il presidente, servirebbe comunque un voto nell’area di maggioranza. Gli occhi sono puntati su Giovanna Bianchi Clerici e Angelo Maria Petroni, già multati dalla Corte dei Conti per la nomina a dg di Alfredo Meocci, che, secondo le voci che circolano, potrebbero schierarsi contro la perdita di un programma lucrativo per l’azienda.
Santoro attende quella data per decidere il suo futuro. Parallelamente continua a muoversi la macchina che potrebbe portare ad un nuovo progetto televisivo composto da un gruppo di tv locali e da Il Fatto Quotidiano, che potrebbe andare in onda su multipiattaforma, e che potrebbe avvalersi dell’infrastruttura di Current Tv, che da fine luglio non sarà più su Sky.
Di certo c’è che le trattative tra Santoro e La7 sono interrotte e ieri TI Media ha spiegato che non c’entra il conflitto di interesse, ma il punto era che “Santoro chiedeva di modificare il programma senza alcun ragionevole preavviso”. Inoltre l’offerta di Enrico Mentana di “includere il programma nella testata giornalistica, per alleviare i rischi dell’editore, è stata rifiutata poiché considerata «artificiosa»”.
Proprio a Mentana, che ieri l’altro aveva detto che “nessun giornalista è completamente libero ed esistono obblighi di legge”, ieri Santoro ha risposto. “Abbiamo nei confronti del potere atteggiamenti molto distanti. Il che ci rende diversamente liberi”.
Sul tavolo del cda del 7 luglio ci sarà anche il contratto di Fabio Fazio, che prevede una finestra che gli consentirebbe di realizzare, a fine della prossima stagione, quattro speciali con Roberto Saviano su La7. Non è detto che il cda, chiamato a ratificare l’accordo perché superiore alla soglia dei 2,5 milioni di euro, accetti questo tipo di impostazione.
Si discuterà anche del caso Milena Gabanelli, che ha definito “irricevibile” la bozza di contratto presentatale perché non prevede la copertura legale. Si attende un’informativa del dg, che sul tema ha chiesto una condivisione da parte di tutto il cda, in quanto la natura di diritto pubblico della Rai impedirebbe di dare tutela a tutti i giornalisti.
Resta aperto anche il caso di Lucia Annunziata, che ha lasciato in polemica con il direttore di Rai3 Paolo Ruffini. Una soluzione che non è piaciuta anche ad alcuni consiglieri di maggioranza, che hanno apertamente elogiato la giornalista.

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