Dalla Puglia una lettera-petizione all’Inpgi ed alla Fnsi contro l’aumeno dell’età pensionabile a 65 anni

Giornalisti: sulle donne tutto il peso delle pensioni

BARI – Abbiamo appreso con non poco stupore – vista la scarsa pubblicizzazione che ne è stata fatta sia dall’Inpgi che dalla Fnsi – che si è pronti a varare una importantissima riforma che riguarda tutte le iscritte: l’aumento dell’età pensionabile per le donne. Il metodo, francamente, ha lasciato tutte perplesse. Nel caso specifico, nel corso della trattativa che sta quasi per concludersi per il rinnovo della parte biennale del contratto, l’Inpgi e la Fnsi vorrebbero far partire l’incremento dal 2012, gli editori da subito. Stiamo parlando di un anno di aumento sull’età anagrafica ogni due anni di calendario fino al raggiungimento del 65° anno di età.
Dal nostro punto di vista – come pure da parte di tante altre giornaliste che condividono questa lettera-petizione e sono pronte a firmarla – la cosa non può essere accettata. Come è noto, infatti, l’aumento dell’età pensionabile fino a 65 anni di età è stato applicato esclusivamente, nel nostro Paese, alle lavoratrici del pubblico impiego e secondo scaglioni differenti. Per tutte le altre categorie si sono aperte finestre flessibili che gradualmente portano ad uno slittamento massimo di 12 mesi (legge 122/2010) per le donne, dopo il compimento del 60° anno di età. Le lavoratrici-giornaliste invece – con l’accordo che si andrebbe profilando – si troverebbero, uniche discriminate in Italia, a raggiungere la pensione a 65 anni di età. E’ evidente che si creerebbe di fatto una sperequazione ingiustificabile fra lavoratrici che operano nel settore privato.
Alla luce di quanto rilevato, allora, la richiesta che arriva al vostro tavolo è quella di virare l’indirizzo della trattativa in corso fra Inpgi, Fnsi ed editori nella direzione già indicata da tutte le altre categorie sindacali, prevedendo un anno al massimo di slittamento per il raggiungimento della pensione anche per le giornaliste. Ogni altro percorso apparirebbe un’intollerabile ingiustizia che non può essere accettata e non può essere certo compensata con quei 100 euro di aumento sui minimi tabellari (frutto della trattativa in corso), per altro estesi a tutta la categoria, a fronte dell’enorme peso che le sole donne dovrebbero pagare sulla propria pelle per assicurare l’erogazione delle pensioni, nel futuro, a tutti.
Non sembri, questa, una battaglia di retroguardia. Chi la agita, spesso lo fa strumentalmente o dimentica le condizioni oggettive del nostro Paese. Quando saranno offerti alle donne i necessari servizi sociali (asili, mense, ecc. soprattutto nel Mezzogiorno)  che le sollevino dagli oneri familiari che le donne sopportano quotidianamente, e che sono ben lontani dall’arrivare come leggiamo e scriviamo tutti i giorni sui media, allora se ne potrà riparlare. Purtroppo questi sono dati reali, non fastidiose cantilene. Con la modiica che si va profilando, si raggiungerebbe il paradosso che le donne rischiano di avere un po’ più di doveri – piuttosto che diritti – rispetto agli uomini, e in più sarebbero discriminate fra di loro. Un capolavoro che nessun istituto o organizzazione sindacale vorrebbe sottoscrivere, pur nella crisi attuale.
Nessuno chiede privilegi per le giornaliste, sia chiaro. Piuttosto chiediamo pari diritti. Quando il tema dell’aumento dell’età pensionabile  a 65 anni sarà regolato per tutte le categorie, non ci tireremo certamente indietro (non è un caso che oggi questo non sia ancora avvenuto!). Chiediamo solo regole uguali per tutte, certe di essere ascoltate.

La lettera, indirizzata al presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, al Consiglio d’Amministrazione ed al Consiglio Generale dell’Inpgi, al segretario generale ed al direttore della Fnsi, Franco Siddi e Giancarlo Tartaglia, ed alla Commissione Pari Opportunità della Fnsi, è sottoscritta da 30 giornaliste e 17 giornalisti pugliesi: Lorena Saracino, Angela Balenzano, Samantha Dell’Edera, Carmela Carbonara, Elena Pinto, Laura Sutto, Rosa Bianca Trabace, Lucia Del Vecchio, Maria Teresa D’Arenzo, Daniela Celestino, Fiorella Barile, Ermenegilda Camero, Mariagreca Colamartino, Alessandra Nenna, Rosa Scarpa, Maria Camarelli, Isabella Maselli, Luisa Amenduni, Enza Caccavo, Daniela Tortella, Carmela Formicola, Marisa Ingrosso, Daniela D’Ambrosio, Cristiana Cimmino, Francesca Di Tomaso, Rossana Gismondi, Mariastella Mantuano, Maria Fasole, Ivana Ressa, Barbara Mafra, Stefano Boccardi, Michele Cozzi, Armando Fizzarotti, Valentino Losito, Vito Marino, Nicola Signorile, Gianluigi De Vito, Giovanni Longo, Roberto Calpista, Emanuele Manlio Triggiani, Francesco Costantini, Luca Natile, Giuseppe Campanella, Giuseppe Armenise, Oscar Iarrusi, Giacomo Annibaldis, Marco Mangano.

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