ROMA – “La minoranza in seno ad Audiradio (4 contro 11) ha decretato la morte di Audiradio impedendo con ostinazione e con motivazioni pretestuose l’approvazione del Bilancio 2010 della Società”. Lo nota la Rai, che replica alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi da esponenti dell’emittenza radiofonica dopo la mancata approvazione del bilancio della Società Audiradio, tra cui quelle del presidente di Radio Nazionali Associate, Eduardo Montefusco, e denuncia: “Il mercato rimarrà senza un’indagine sugli ascolti e per questo deve ringraziare il comportamento irresponsabile di Finelco, Rtl, Rds e Radio e Reti”.
Le dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti dell’emittenza radiofonica privata, scrive l’azienda del servizio pubblico, “contengono affermazioni inaccettabili, non rispondenti ai fatti e lesive per la Rai”. I rappresentanti del mercato Upa/Assocomunicazione e Unicom, le altre emittenti nazionali e la Rai, prosegue la nota, “hanno tentato fino alla fine di evitare questo epilogo infausto per lo sviluppo del mezzo radiofonico. Rai è pronta a lavorare per lo sviluppo di una nuova indagine insieme al mercato e agli altri operatori in coerenza con le linee che saranno dettate dall’Agcom”.
La nuova indagine, conclude Viale Mazzini, “non potrà più basarsi su metodologie ormai obsolete e non più in grado di rappresentare le dinamiche del mercato. Essa dovrà utilizzare le più moderne metodiche traguardando anche l’introduzione del meter al pari di quanto oggi avviene per la televisione”. (Ansa).
Dal canto suo, la federazione delle emittenti radiotelevisive locali, satellitari e via internet “Aeranti-Corallo”, preso atto che “a riunione del Consiglio di amministrazione di Audiradio srl, tenutasi lo scorso 21 giugno, si è conclusa senza l’approvazione del progetto di bilancio 2010, ritiene che “a questo punto dovrebbe essere convocata un’assemblea straordinaria a metà luglio che potrebbe sancire la messa in liquidazione di Audiradio”.
“La società di rilevamento degli ascolti radiofonici – afferma Aeranti-Corallo – non sta fornendo al mercato i dati di ascolto da ormai molti mesi, in quanto la fusione tra l’indagine effettuata con panel diari e l’indagine telefonica Cati aveva prodotto dati non assimilabili ed era, pertanto, stata decisa dal Cda la sospensione della pubblicazione dei dati delle emittenti nazionali. Non essendo stato trovato un accordo, l’indagine 2011 non è mai stata avviata”.
Aeranti-Corallo ricorda di aver “peraltro, sempre sostenuto la necessità di basare la ricerca esclusivamente sulle interviste telefoniche Cati, senza alcuna ricerca integrativa per panel diari, in quanto quest’ultima metodologia non è idonea a rilevare l’emittenza locale su scala provinciale e presenta comunque costi inaccessibili per il comparto locale”.