Il Sigim denuncia “la problematica convivenza” di due giornali del Gruppo Caltagirone sulla stessa piazza

Il Messaggero vuole chiudere Macerata

Roberto Mencarini

ANCONA – Ancora tagli all’informazione nelle Marche. E’ ventilata da più parti la prossima chiusura della redazione di Macerata del Messaggero. “Questo nuovo taglio – sottolinea in una nota il segretario del Sigim, Roberto Mencarini – è sintomatico della problematica convivenza di due giornali del Gruppo Caltagirone sulla stessa piazza. Una convivenza che dura da sette anni, da quando nel 2004 Caltagirone acquistò il Corriere Adriatico dalla famiglia Sensi. Questa difficile convivenza è testimoniata dai tanti «esperimenti» in corso, con il Corriere Adriatico abbinato al Messaggero nella provincia di Macerata e «panino» del Messaggero nella provincia di Pesaro. Ma una scelta chiara non arriva anche perché i due giornali solo se restano distinti mantengono il loro attuale valore, quota di mercato e raccolta pubblicitaria. La chiusura della redazione di Macerata è nell’aria da tempo visto l’organico ridotto a una sola unità.
L’editore svuota, poi chiude in una logica eccessivamente difensivistica rispetto alla crisi del settore. A questa si abbina un atteggiamento di rifiuto del rischio per tutto quanto riguarda l’innovazione che si preferisce far sperimentare ad altri stando alla finestra per  poi accodarsi in caso di buona riuscita. La chiusura della redazione di Macerata del Messaggero, così come i tagli previsti al Corriere Adriatico, dove sarà chiusa la redazione di San Benedetto del Tronto, si inseriscono in una filosofia sbagliata di superamento del concetto di aderenza al territorio: erroneamente viene considerata superflua la presenza di redattori come se l’attività al desk esaurisse il loro compito”.
Il Sigim auspica che l’editore “riveda in extremis questa decisione che penalizza un territorio importante per storia, cultura e tradizioni”.

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