Oggi a Roma la prima di tre giornate di studio destinate ai giornalisti

Rom, Sinti e Camminanti nella sede Fnsi

ROMA – “Li chiamiamo zingari, ma i Rom, i Sinti e i Camminanti sono un popolo ricco di storia e tradizioni, arrivato in Europa dalla piana del Gange più di 600 anni fa”. Lo affermano gli organizzatori delle giornate di studio per giornalisti, che si aprono oggi nella sala “Tobagi” della Fnsi, in Corso Vittorio Emanuale 349, a Roma.
“Un popolo – spiegano – tutt’altro che nomade e apolide: stanziale è l’80% dei Rom e dei Sinti che vivono in Europa, secondo l’indagine della Commissione diritti umani del Senato. E’ cittadino italiano – dice l’Opera Nomadi – oltre la metà dei Rom che vivono nel nostro Paese; l’altra metà viene dai Balcani o dalla Romania”.
Un popolo di bambini. Solo il 2,8% dei Rom che vive in Italia ha più di 60 anni. Bambini come Raul di 4 anni, Fernando di 5 anni, Patrizia di 8 e Sabatino di 11: i quattro fratellini morti a Roma, alcune settimane fa, nel rogo della loro baracca. Situazioni che, purtroppo, si ripetono ad intervalli regolari, frutto spesso dell’assenza di risposte adeguate a realtà sociali difficili e che inevitabilmente finiscono per degradarsi.
Nella Capitale vivono circa 7200 Rom, il piano nomadi messo a punto dal Comune prevede la chiusura dei circa 80 campi attualmente operanti e il trasferimento di circa 6000 Rom in 13 villaggi autorizzati che prevedono, all’interno, presidi educativi e socio-sanitari, situati nella periferia della città.
Per Amnesty International è la risposta sbagliata al problema. Per il Comune di Roma è la soluzione alla realtà dei Rom, che nei villaggi organizzati potranno vivere con dignità. Ma siamo ancora lontani dall’idea di realizzazione di case e contesti abitativi per i Rom, come avvenuto invece a Modena, Padova e Settimo Torinese.
Sono calderai, ramai o circensi. Ma come vivono, chi sono, cosa vogliono i Rom che vivono in Italia? Perché quasi un italiano su due (dati Eurobarometro) si dichiara “a disagio” con l’idea di avere un Rom come vicino di casa, contro una media UE del 24%?
Queste le domande al centro di questa prima giornata di studio sul mondo Rom destinata a giornalisti.
“NewsROM – Informare senza pregiudizi” è un’iniziativa organizzata dall’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia nell’ambito della Campagna Dosta! promossa dal Consiglio d’Europa, coordinata e finanziata dall’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar) del Ministero per le Pari Opportunità.
L’evento, patrocinato da Federazione Nazionale della Stampa, Ordine nazionale dei giornalisti, Associazione Stampa Romana e Ordine dei giornalisti del Lazio, si propone di favorire il confronto e la riflessione degli operatori dell’informazione su come i media raccontano la realtà delle comunità Rom, così spesso al centro della cronaca di quotidiani e telegiornali. Una discussione che mira a sfatare tanti luoghi comuni, combattere i pregiudizi e ad aprire squarci di conoscenza sul mondo Rom.
Il programma prevede il saluto di Massimiliano Monnanni, direttore dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar); Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana; Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio; Paolo Butturini, segretario dell’Associazione Stampa Romana.
Introduce Roberto Chinzari, segretario Associazione Giornalisti Scuola di Perugia. I lavori della sessione mattutina prevedono gli interventi di Marco Brazzoduro, docente di Politiche Sociali, presso la facoltà di Scienze Statistiche, Università “La Sapienza” di Roma; Matilde Caraballese, ricercatrice presso l’Università “Orientale” di Napoli; Paolo Ciani, responsabile per Rom e Sinti della Comunità di Sant’Egidio; Dijana Pavlovic, attrice e vicepresidente della “Federazione Rom & Sinti insieme”. Modera Maria Soave del Tg1.
Alle 15, sessione pomeridiana con Patrizia Caiffa, Agenzia Sir (Servizio informativo religioso); Luca Cefisi, autore del libro “Bambini ladri”; Giorgio De Finis, giornalista e regista; mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma; Carla Manzocchi, Giornale Radio Rai; Santino Spinelli, docente di Lingua e Cultura Romanì presso l’Università di Trieste, primo rom in Europa a detenere tale cattedra. Modera Andrea Bovio del Tg2.

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