Il guru dell’editoria indipendente, André Schiffrin, oggi è ospite della Fiera di Roma

Le bugie di Internet hanno il naso lungo

Mauretta Capuano
ROMA – André Schiffrin, il guru dell’editoria indipendente, spinge a prendere coscienza del fatto che non siamo condannati al solo consumo di best seller, di giornali asserviti o di televisioni inette. “Internet oggi è la nostra principale fonte di bugie” dice all’Ansa lo scrittore ed editore indipendente, oggi ospite d’eccezione del giorno d’apertura della Fiera della piccola e media editoria di Roma, “Più libri più liberi”, che sarà inaugurata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini.

André Schiffrin

“Negli Stati Uniti tutti quelli che sono convinti che il presidente Obama sia musulmano (25%) pensano questo per colpa di Internet”, sottolinea. E spiega che quello che sta accadendo con Wikileaks “mostra il pericolo del monopolio di Amazon che ha impedito apparisse sul suo sito. Wikileaks potrebbe essere utile però, come ha messo in evidenza Zbigniew Brzezinski, ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, chissà se non ci sono altri servizi che si sono serviti di questo sito?”, si chiede l’editore che a Roma parlerà del suo libro ‘Il denaro e le parole’ (pp. 110, euro 12) pubblicato in Italia da Voland.
“Tutte le innovazioni tecnologiche all’inizio stimolano la nostra speranza – afferma – di una maggiore diffusione della cultura, poi i valori commerciali prendono il sopravvento”. André Schiffrin, 75 anni, figlio dell’editore francese Jacques Schiffrin, vive a New York da quando aveva sei anni, per trent’anni ha lavorato alla Pantheon Books e nel 1990 ha fondato la casa editrice indipendente The New Press. Ora passa metà dell’anno a Parigi e metà a New York. “Il grande problema della stampa è la pubblicità che va verso Internet ma non ci va il contenuto delle notizie”.
Il progetto di Murdoch di un daily solo per Ipad “non mi vede in assoluto contrario. Non ho niente contro il mezzo con cui vengono fatti i giornali ma, ancora una volta, il problema è il contenuto. Murdoch è stato il primo a far pagare i giornali via Internet e vuole continuare in questa direzione”. Nel libro si trovano anche dati sui tagli nel mondo del giornalismo. “Due anni fa – spiega l’autore – in Usa sono stati licenziati 16 mila giornalisti. L’anno scorso 10 mila. Non ci sono più le persone che fanno il lavoro di giornalista.
Questa é una conseguenza della crisi: gli azionisti dei giornali prevedono di guadagnare il 26% all’anno e quando non è così licenziano i giornalisti. Secondo un’inchiesta l’83% dei giovani americani sostiene che i giornali scompariranno fra dieci anni. Bisogna trovare nuove forme di sostegno per la carta stampata”. La questione cruciale per Schiffrin è “da dove viene l’informazione, da dove arriva. Su Internet ci sono molti siti interessanti ma sul web c’é tutto. Il ruolo del giornale è quello di fare delle scelte”.

La questione centrale degli ebook “é il monopolio nella diffusione. Oggi Amazon e Google non investono nulla nel libro, a interessare è il profitto” dice Schiffrin e spiega di non avere “nulla contro gli ebook, ma per esempio il mio libro “Il denaro e le parole“ non diventerà mai un ebook. Solo i bestseller lo diventano”. Con la sua partecipazione a “Più  libri più liberi” spera di poter aiutare gli editori indipendenti nella loro lotta per la diffusione delle librerie indipendenti. “Quando ero giovane a New York ce ne erano 330, oggi sono 30. La via è molto semplice: bisogna fare una legge sul prezzo dei libri. In Germania grazie alla politica del prezzo del libro controllato ci sono 8 mila librerie, in tutti gli Stati Uniti mille”. Infine, incita i piccoli e medi editori a “protestare per avere una legge sul prezzo del libro. Ed è importante che i giornali ne parlino”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *