Proclamato dall'Usigrai contro la cancellazione della terza edizione del Tgr

Rai: il 28 ottobre sciopero dei giornalisti

Carlo Verna segretario Usigrai

ROMA – I giornalisti del Tgr Rai sciopereranno, il prossimo 28 ottobre, a causa della decisione dell’azienda di cancellare la terza edizione dei tg locali. L’iniziativa segnerà il momento clou di una serie di azioni di protesta avvallate dai Cdr. ”Il muro opposto dalla Rai nella procedura di conciliazione conclusa ieri – recita una dichiarazione dell’esecutivo nazionale Usigrai – è un po’ come il naufragio del buon senso. La mobilitazione accanto alle redazioni dei presidenti di Regione e dei rappresentanti delle istituzioni locali non è stata sufficiente a far cambiare idea all’azienda sulla cancellazione della terza edizione del telegiornale regionale”.
“Di fronte a ciò – continua la nota – che consideriamo irragionevolezza e dispotismo non possono che essere messe in atto le iniziative di protesta più dure già avallate dall’Assemblea dei Cdr, che come momento centrale avranno lo sciopero, con modalità di astensione audio-video indetto per il prossimo 28 ottobre. Nei dieci giorni a seguire i giornalisti della Tgr si atterranno strettamente alle mansioni previste dal contratto, secondo istruzioni che l’Usigrai sta mettendo a punto con il legale incaricato anche di presentare un ricorso per comportamento antisindacale. Già nei giorni scorsi ha scioperato la redazione campana della Tgr contro l’eliminazione di ‘Neapolis’ e lo svilimento della propria missione editoriale”.
Nel comunicato, l’Usigrai si rivolge anche al direttore della testata Alberto Maccari affinché ”dia un segnale di autonomia in difesa della sua testata e non si renda complice di una iniziativa scombiccherata e non motivata, che nei fatti ridimensiona la presenza della Tgr”.
L’Usigrai, conclude la nota, ”ha responsabilmente respinto la proposta di Italia Sera, un progetto che prevede un’ora di trasmissione su Rainews con collegamenti in assurda sequenza sede dopo sede. Il sindacato dei giornalisti Rai ha dichiarato di essere pronto ad attuarlo anche a costo zero, ma solo se il programma non sarà sostitutivo dell’attuale terza edizione, la cui collocazione oraria sarebbe semmai da anticipare. E’ qui si è svelata la vera natura della proposta aziendale: fare finta di accogliere le obiezioni  di parte istituzionale in difesa dell’informazione regionale, al solo fine di cancellare la terza edizione”.

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