Per il presidente Paolo Garimberti c'è un problema di gestione dell'informazione

«Attenzione spasmodica sulla Rai»

Paolo Garimberti

TORINO – “C’é un’attenzione spasmodica sulla Rai: ogni starnuto al settimo piano di viale Mazzini va subito sui giornali e finisce con il trasformarsi in una polmonite nei resoconti”. Lo ha detto il presidente della Rai, Paolo Garimberti, intervenendo a un convegno sull’informazione, in corso alla 62/a edizione del Prix Italia di Torino. Ciò significa, a suo parere, che “evidentemente c’é un problema nel modo in cui la Rai gestisce l’informazione”.
Per Garimberti, l’informazione deve essere “il più possibile democratica, quindi plurale. Più fonti ci sono in un paese, più democrazia c’é”. Ad una condizione però, che “pluralismo non corrisponda ad arbitrarietà: perché non è pensabile una moltiplicazione di Hyde Park corner nell’informazione”. Garimberti si è detto convinto dell’importanza del ruolo del servizio pubblico “perché se è di buona qualità è ancora una garanzia, ma deve essere davvero al servizio del pubblico”.
Quello che lo preoccupa è che il “giornalismo fai da te” cresca come i funghi e diventi poi difficile distingue il vero dal falso, il buono dal cattivo. Insomma, la proliferazione può essere dannosa”. Per Garimberti, occorre dare all’informazione connotati diversi in quanto “se i giornali sono noiosi e i telegiornali banali e ripetitivi, la gente va via. Non a caso c’é un mezzo, la radio, che è in crescita perché ha capito che bisogna rispondere in modo diverso a questa bolla informativa che abbiamo di fronte”.

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