
Mauro Masi

Rosa Villecco Calipari
ROMA – Il vice presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, Giorgio Merlo (Pd), ha chiesto l’audizione urgente del direttore generale, Mauro Masi, in merito alla circolare indirizzata ai direttori di rete e di testata sulla scaletta dei vari programmi di approfondimento politico e giornalistico. “Se da un lato, è auspicabile che nei vari talk show non ci siano le curve sud che accompagnano i vari interventi – afferma Merlo – è altrettanto auspicabile che nessuno può mettere in discussione l’autonomia dei direttori di rete e testata e la libertà editoriale dei conduttori. Seppur nel rispetto delle regole che disciplinano il servizio pubblico radiotelevisivo. Una iniziativa, questa, che merita una riflessione politica immediata della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai con i vertici aziendali”.
Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Pd, dal canto suo giudica Masi “campione mondiale di doppiopesismo”. Gentiloni osserva che se da un lato, Masi difende Minzolini e il suo “diritto” di trasformare il Tg1 in una testata militante, “nonostante la fuga di oltre il 10% dei telespettatori”, dall’altra “pretende per le altre testate e trasmissioni giornalistiche il controllo preventivo su tutti i contenuti editoriali, fino all’ultimissimo dettaglio. Controllo – sottolinea Gentiloni – accompagnato dalla minaccia di chiusure e sospensioni dei programmi”. “Libertario con Minzolini – taglia corto Gentiloni – Mauro Masi è burocratico e oscurantista con gli altri programmi”.
Sulla questione interviene anche la vice presidente dei deputati Pd, Rosa Villecco Calipari, secondo la quale “il direttore generale della Rai fa un pessimo servizio alla Tv pubblica e mette in serio pericolo l’autonomia dei direttori di rete, di testata e degli autori delle trasmissioni”. Definendo la circolare ai direttori “un atto intimidatorio e anche un tentativo molto burocratico di censura preventiva su alcuni programmi”, Rosa Villecco Calipari, si chiede cosa significhi che “il pubblico presente in sala non può essere parte attiva del programma stesso. Se Masi voleva dire che non si può né fischiare né applaudire, poteva usare i verbi giusti. Scusi direttore: storcere il muso si può? Far oscillare la testa per assentire o dissentire? Mi auguro che la Vigilanza ne prenda immediatamente visione”.