"Provocazione" che, di fatto, interrompe le pubblicazioni delle pagine romane

Ferie forzate per due mesi al “Giornale”

ROMA – La decisione della società editrice de Il Giornale di mettere forzatamente in ferie, per ben due mesi consecutivi, i giornalisti addetti alla redazione romana e ad altre pagine locali, interrompendone di fatto le pubblicazioni, è soltanto un atto di provocazione nei confronti della redazione e della sua rappresentanza sindacale e di grave irresponsabilità, per la fase delicata che l’azienda sostiene di attraversare e che l’ha portata ad avanzare la richiesta di riconoscimento di crisi.
Il piano di ristrutturazione dell’azienda è arrivato sul tavolo per la trattativa alla cognizione delle parti, assistite dalle organizzazioni nazionali e territoriali. Forzare la situazione e anticipare soluzioni non concordate non aiuta né ad accelerare né a favorire una intesa. Non è, inoltre, accettabile e anzi può compromettere gli esiti del confronto.
L’azienda non può non ignorare che l’assemblea dei suoi redattori ha respinto il piano e che per raggiungere un accordo condiviso occorre percorrere sino in fondo la via del confronto e procedere ad ogni necessario approfondimento e ad ogni verifica.
Gli atti unilaterali di provocazione non ci aiutano, anzi, rischiano di inasprire una situazione già difficile e di allungare i tempi. Per questo, la Federazione della Stampa e le Associazioni territoriali di stampa interessate (Lombarda, Romana e Ligure) rivolgono all’editore de Il Giornale l’invito a recedere dalla decisione di sospendere le pubblicazioni dell’edizione romana e delle altre edizioni territoriali interessate in attesa di avviare e concludere le procedure di confronto previste dalle leggi e dal contratto di lavoro.

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