Solo nel 2018. In tre anni accertate evasioni ed elevate sanzioni per 15,14 milioni

Inpgi: 5 milioni di mancati contributi e sanzioni

Da sinistra: Giuseppe Gulletta, Marina Macelloni, Mimma Iorio e Carlo Parisi

ROMA – Ammonta a quasi 5 milioni di euro la somma dei mancati contributi previdenziali riconducibili a lavoro giornalistico e delle sanzioni contestate alle aziende editoriali dal Servizio Ispettivo dell’Inpgi nel corso delle 79 ispezioni effettuate nel 2018. È quanto emerge dalla relazione semestrale sull’attività ispettiva dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani presentata, a Roma,_ in occasione della Commissione Contributi e Vigilanza dell’Inpgi presieduta da Carlo Parisi. Nelle 359 ispezioni portate a termine nel triennio di competenza della Commissione in carica il totale dei contributi accertati e delle sanzioni ammonta, così, a 15,14 milioni di euro.
Alla presenza, tra gli altri, del presidente e del direttore dell’Inpgi, Marina Macelloni e Mimma Iorio, del dirigente del Servizio Entrate Contributive, Augusto Moriga, e del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, il dirigente del Servizio Sviluppo Organizzativo, Studi e Vigilanza dell’Inpgi, Fabio Soffientini, ha illustrato la relazione nella quale viene evidenziato che, a seguito delle 79 ispezioni effettuate nel 2018 (delle quali 25 nel secondo semestre), sono emerse irregolarità che hanno comportato un mancato versamento alla Gestione Principale di 2milioni 944mila 796 euro di contributi previdenziali e l’addebito di sanzioni per 801mila 267 euro.

L’importo totale della contribuzione versata dalle imprese editoriali che hanno scelto di mettersi in regola prima ancora di formali contestazioni è stata, inoltre, pari a 378 mila euro. Ammontano, invece, a 737mila 356,80 euro i contributi non versati alla Gestione Separata, ai quali vanno ad aggiungersi 362mila 134,28 euro di sanzioni.
Nel secondo semestre 2018, le ispezioni sono state eseguite per il 48% al nord, per il 28% al sud e 24% al centro ed hanno riguardato aziende on line, uffici stampa aziendali e della pubblica amministrazione, emittenti televisive e radiofoniche, service editoriali, periodici.
Nel corso della riunione si è, inoltre, discusso di altri due punti messi all’ordine del giorno dal presidente Carlo Parisi: la proposta di rideterminazione del periodo contributivo utile al conseguimento del trattamento di disoccupazione e la previsione di un regime di regolarizzazione agevolata dei crediti contributivi. Temi da tempo discussi in Commissione e, nell’occasione, affidati al presidente dell’Inpgi con la raccomandazione di sottoporli all’attenzione del Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi dopo gli opportuni passaggi tecnici e istituzionali che l’iter prevede.

La Commissione Contributi e Vigilanza dell’Inpgi è composta dal presidente Carlo Parisi, dal vice presidente Daniela Diceo, dal componente giornalista Massimo Zennaro, dai componenti Fieg Giorgio Mantelli e Stefano Scarpino e dal rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Funiciello e vi partecipano, oltre al presidente e al vicepresidente vicario dell’Inpgi, Marina Macelloni e Giuseppe Gulletta, i componenti del Cda ed i sindaci dell’Inpgi. Alla riunione erano, inoltre, presenti i consiglieri di amministrazione Paola Cascella, Ezio Ercole e Maria Pia Farinella ed i sindaci Franco Abruzzo e Pierluigi Roesler Franz.

RAPPORTI DI LAVORO NON DENUNCIATI ALL’INPGI (Gestione Sostitutiva dell’AGO)

Lavoro formalmente autonomo

Gli accertamenti ispettivi del secondo semestre 2018 hanno rilevato 4 rapporti di lavoro formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni di lavoro autonomo, per i quali è stata, invece, accertata la natura di lavoro dipendente a tutti gli effetti. Pertanto, i rapporti di lavoro subordinato rilevati nel 2018 sono 47 pari a 1.045.117 euro a titolo di contributi. Tre di essi erano stati formalizzati come partite Iva ed uno come Co.co.co.: sono stati correttamente ricondotti in articoli 1 (2) e 2 (2) del contratto Fieg-Fnsi.

Lavoro subordinato con inquadramento formalmente non giornalistico e versamento di contributi ad altro Ente previdenziale

Le ispezioni nel secondo semestre 2018 hanno, altresì, rilevato 8 rapporti di lavoro in cui il giornalista, benché regolarmente assunto e adibito a mansioni giornalistiche, era stato formalmente inquadrato con qualifiche diverse (impiegato amministrativo, addetto alla programmazione di trasmissioni radio-tv, speaker, grafico editoriale, operatore di ripresa tv, autore testi per programmi radio-tv, ecc.) con pagamento della contribuzione previdenziale all’Inps, all’ex Enpals o all’ex Inpdap. Addebitati 463mila 035 euro di contributi che, sommati a quelli del primo semestre, ammontano per il 2018 a 1milione 866mila 35 euro per un totale di 38 posizioni.

Elementi retributivi non assoggettati a contribuzione

Nel 2018 sono stati, inoltre, rilevati addebiti connessi a erogazioni riconducibili a fringe benefits che hanno comportato un recupero contributivo annuale di oltre 33 mila 644 euro.

GESTIONE SEPARATA

Nel 2018 l’Inpgi ha accertato anche irregolarità inerenti la gestione separata. In particolare, l’ammontare complessivo dei contributi evasi o omessi su 54 posizioni è stato pari ad 737 mila 356,80 euro, che hanno comportato sanzioni per 362 mila 134,28 euro.
Inoltre sono state segnalate 12 posizioni di giornalisti titolari di redditi da lavoro autonomo per prestazioni professionali non denunciati all’Istituto.

Regolarizzazione in corso di accertamento o in seguito alla notifica di verbale ispettivo

L’attività ispettiva svolta nel corso dei diversi accertamenti conclusi nel 2018, orientata alla risoluzione rapida delle problematiche emerse, ha comportato l’adesione ai rilievi in corso di ispezione o immediatamente dopo la notifica del verbale ispettivo da parte di numerose aziende, con un conseguente abbattimento del contenzioso legale potenziale superiore al 50% delle irregolarità riscontrate, per un totale di 1 milione 475mila 919,87 euro che ha comportato la regolarizzazione di 58 rapporti assicurativi.
In particolare, le aziende oggetto di verifica hanno provveduto a regolarizzare le inadempienze emerse tramite il pagamento dei contributi omessi o il trasferimento della contribuzione previdenziale versata ad altro ente. (giornalistitalia.it)

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