PARAVATI DI MILETO (Vibo Valentia) – Migliaia di persone, da tutta Italia, si sono ritrovate oggi a Paravati, dove, nel piazzale della Villa della Gioia, si è svolta la solenne cerimonia per celebrare il primo anniversario della morte di Natuzza Evolo. Sull’altare, insieme a tanti sacerdoti, mons. Luigi Renzo, vescovo giornalista di Mileto-Nicotera-Tropea, protagonista di un’omelia che, ancora una volta, ha saputo raggiungere il cuore della gente.
“Natuzza era una persona semplice che ha reso ordinario anche lo straordinario”: queste le parole con cui mons. Renzo ha voluto ricordare la mistica di Paravati, sottolineando la sua semplicità, il suo essere “un umile verme della terra”. Quindi, l’accenno al processo di beatificazione: “Bisogna avere pazienza, come Natuzza ci ha insegnato, – ha detto alla folla il vescovo di Mileto – ci vuole tempo, il giusto tempo”.
Ad entrare nel vivo della questione è stato padre Michele Cordiano, padre spirituale di Natuzza, che, in uno dei tanti collegamenti televisivi sui canali Rai, che si sono susseguiti nella giornata odierna, ha spiegato tempi e modi. “Occorrono cinque anni dalla morte perché si possa aprire il processo di canonizzazione – così padre Michele – e, a dire la verità, non abbiamo alcuna fretta”.
Imponente ed efficiente il servizio d’ordine, organizzato dai tantissimi volontari, gli “operai di Natuzza”, a volerne ribadire il fervore nel proseguire l’opera da lei indicata.
In migliaia da tutta Italia per assistere alla messa in memoria della mistica