
Nata il 6 febbraio 1913 nel palazzo di piazza San Fedele, sembra sia la più antica sala stampa d’Italia all’interno di una Questura. “E’ una stanza storica, è un bel punto di riferimento, è l’enclave all’interno della Questura dei giornalisti che noi accogliamo con grandissimo piacere in ossequio al quel principio oggi ancora più attuale di assoluta trasparenza con cui la polizia di Stato intende interfacciarsi con i cittadini e con chi è qui per informarli”, ha dichiarato Savina, sottolineando che “questa sala stampa è frutto di una felice intuizione di un mio predecessore, il dottor Cosentino, che fece entrare i giornalisti mettendogli a disposizione una stanza dove potersi interfacciare con loro”.
“Queste stanze sono un riconoscimento alla funzionale sociale dei giornalisti che dimostra come qui i cronisti siano i benvenuti, anche grazie al rispetto e alla fiducia che si sono conquistati sul campo”, ha affermato la presidente del Gruppo cronisti lombardi Rosi Brandi poco prima di scoprire insieme con il questore una targa che ricorda il prestigioso compleanno su un muro della saletta principale che insieme con uno studiolo e un bagno completano lo spazio riservato ai giornalisti al primo piano del palazzo di via Fatebenefratelli 11.
Anche l’ex “nerista” Ferruccio De Bortoli ha preso la parola spiegando che “anche se è cambiato tutto, il cronista rimane centrale in un’informazione vicina ai cittadini”.
Il direttore ha poi ricordato che come lui, anche Dino Buzzati avea passato giorni e notti nella sala stampa della Questura milanese e che qui aveva scritto anche le pagine del “Il deserto dei Tartari” (il suo romanzo più famoso, pubblicato nel 1940, ndr)” aggiungendo poi ironicamente che “non so se adesso con i social network lo scriverebbe ancora…”.
Per l’occasione, il questore ha voluto fare incorniciare la copia della prima pagina del Corriere del 7 febbraio 1912, che riporta che “i cronisti dei giornali cittadini in occasione dell’inaugurazione di una sala concessa alla Questura per il loro servizio si sono riuniti in banchetto al ristorante Margherita”, e racconta l’importante avvenimento. (TMNews)