
Il sindaco Paolo Perrone
LECCE – L’Ordine dei giornalisti della Puglia, presieduto da Paola Laforgia, respinge nei toni e nel merito la decisione del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che da ieri mattina ha vietato l’accesso dei giornalisti a Palazzo Carafa, sede del Comune, a meno che siano state convocate riunioni del Consiglio, di commissioni o conferenze stampa.
In un comunicato stampa, nel quale spiega le ragioni della sua scelta, il sindaco usa un tono inaccettabile nei confronti dei colleghi e delle colleghe che ogni giorno lavorano per le rispettive testate per informare i cittadini sulle attività dell’amministrazione comunale.
Il sindaco parla di “imboscate di giornalisti a caccia di qualche pseudo scoop” e fa riferimento adatteggiamenti “che hanno sconfinato, a volte, nella maleducazione da parte di alcuni operatori del mondo dell’informazione”.
Accuse generiche, ammonisce l’Ordine dei giornalisti della Puglia, “che offendono in modo indistinto tutti i colleghi che seguono l’attività amministrativa a Lecce. Il sindaco, qualora lo ritenga, viene quindi invitato a segnalare all’Ordine i singoli casi di eventuali comportamenti scorretti, e ad astenersi dal trascinare nella polemica tutta la categoria con toni che riteniamo lesivi della dignità dei colleghi”.
L’Ordine accetta di buon grado l’invito del sindaco ad un incontro chiarificatore, ma chiede che “il primo cittadino ripristini da subito le condizioni normali di agibilità di Palazzo Carafa ritirando una disposizione che rischia di gettare un velo di opacità e scarsa trasparenza sull’attività di una Pubblica Amministrazione”.
Dal canto suo, il presidente regionale dell’Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso, ritiene che “forse Perrone è ancora sotto gli effetti della sbornia elettorale”.
“Capisco il successo plebiscitario – afferma Lorusso – ma nessun risultato, per quanto tale, può giustificare provvedimenti di natura autoritativa e questo è decisamente fuori dal mondo, inammissibile. È la negazione del diritto di cronaca ed è anche un paradosso, perché impedisce a chi ha il dovere di informare i cittadini di entrare in quella che è la casa di tutti loro”.
A tal proposito, l’Assostampa di Puglia si riserva, “fatte le opportune valutazioni, di impugnare la decisione nelle sedi competenti. Il sindaco non si consideri affatto il padrone del Comune”.