La Rai ha vinto il 1° round della causa contro l’Inpgi che pretendeva circa 2 milioni di euro, ma...

Se Bruno Vespa è un lavoratore autonomo…

Pierluigi Roesler Franz (consigliere nazionale Odg e sindaco Inpgi)

Pierluigi Franz

Bruno Vespa

ROMA – E’ una sentenza destinata a far discutere. La Rai ha vinto il 1° round della causa contro l’Inpgi che pretendeva circa 2 milioni di euro per i contributi previdenziali e relative sanzioni dovuti come lavoratore subordinato dall’ex direttore del Tg1 e conduttore del “Porta a Porta”, Bruno Vespa, nel periodo compreso dal  1° settembre 2001 al 31 dicembre 2003, come emerso al termine di una lunga ispezione a Saxa Rubra.
Per il giudice della sezione lavoro del tribunale di Roma, Paolo Mormile (vedere la sentenza n. 11239 del 2011), il conduttore del “Porta a Porta” è, invece, un lavoratore autonomo ed è, quindi, legittimo il versamento dei suoi contributi all’Inps e all’Enpals. Di conseguenza, la pretesa milionaria dell’Inpgi è stata respinta. L’Istituto ha, comunque, già presentato ricorso alla Corte d’Appello di Roma.
Resta, comunque, da comprendere come sia stato possibile  che Vespa abbia per molti anni  versato  i contributi previdenziali all’Inpgi 1 come lavoratore subordinato in qualità di conduttore del “Porta a Porta”, mentre a partire dal 1° settembre 2001, conducendo senza interruzione lo stesso popolare programma, sia stato invece riconosciuto un lavoratore autonomo.
Peraltro proprio di recente, il 26 aprile scorso, il noto giornalista ha festeggiato la puntata numero 2 mila del “Porta a Porta” in 16 anni di trasmissioni. Cliccare, ad esempio, su:
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/plastici-gaffe-e-poltrone-2mila-volte-porta-a-porta/93567/91961
http://www.youtube.com/watch?v=nafihuIUWmc
http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/6355/RaiO1%20OPortaOaOPortaOfesteggiaO2milaOpuntate.html
Ma non é forse confermata, così, implicitamente la bontà delle tesi dell’Inpgi? La sentenza

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