
Lo afferma un comunicato del Cdr del Tg3 che aggiunge: “A fronte di un budget già ai limiti della sussistenza, che troppo spesso ci obbliga a fare i salti mortali per fornire un’informazione che sia degna della definizione di servizio pubblico, la nuova ipotesi di tagli provocherebbe inevitabilmente l’impossibilità reale per il nostro giornale di seguire gli eventi come con grande fatica ogni giorno tentiamo di fare. Non si capisce perché i tagli che riguardano la nostra testata siano quattro volte superiori a quelli previsti per il Tg1 e il doppio di quelli previsti del Tg2, testate che hanno sempre avuto un budget più alto di quello del Tg3”.
Il Cdr a nome di tutti i giornalisti del Tg3 conclude: “Vogliamo conoscere i criteri applicati per la quantificazione dei tagli alle testate e ricordiamo all’azienda che anche il Tg3 fa parte del panorama informativo offerto dal servizio pubblico e non può limitarsi a fare servizi con le immagini dei circuiti internazionali senza inviare i giornalisti nei luoghi dove accadono i fatti. Chiediamo, quindi, con forza all’azienda di invertire la rotta, altrimenti ci verrebbero a mancare i presupposti minimi necessari a fornire un’informazione completa”. (Asca)
Il Cdr a nome di tutti i giornalisti del Tg3 conclude: “Vogliamo conoscere i criteri applicati per la quantificazione dei tagli alle testate e ricordiamo all’azienda che anche il Tg3 fa parte del panorama informativo offerto dal servizio pubblico e non può limitarsi a fare servizi con le immagini dei circuiti internazionali senza inviare i giornalisti nei luoghi dove accadono i fatti. Chiediamo, quindi, con forza all’azienda di invertire la rotta, altrimenti ci verrebbero a mancare i presupposti minimi necessari a fornire un’informazione completa”. (Asca)