
Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi e dell’Adepp
ROMA – E’ necessario modificare le norme della manovra che impongono alle casse previdenziali private di applicare regole di sostenibilità per 50 anni entro il prossimo marzo, e prevedono un “contributo di solidarietà” nel caso non si rientri in questo parametro.
E’ quanto ha affermato il presidente dell’Adepp, l’associazione degli enti previdenziali privati, Andrea Camporese, che nel corso dell’audizione al Senato ha avanzato tre richieste: l’allungamento dei tempi di altri tre mesi, una riduzione della sostenibilità a 30 anni e la presa in considerazione anche dei patrimoni degli enti.
“Ogni riforma – ha detto Camporese – come voi ben sapete, necessita di tempi lunghi per essere efficace, tempi possibili in condizioni non emergenziali come quelle della previdenza privata. Vi chiedo di riflettere profondamente sull’utilità di spostare in avanti il termine previsto e di mantenere la sostenibilità a trent’anni, conferendo alle diverse categorie interessate la possibilità di discutere democraticamente sui percorsi da intraprendere, utilizzando anche, con rigore, le tecniche attuariali oggi a disposizione”.
Molti enti aderenti all’Adepp, ha spiegato Camporese, hanno avviato, e in qualche caso già concluso, per gli oltre 2 milioni di iscritti che rappresentano un percorso di riforma importante, adeguata ai mutamenti della professione, sostenibile nelle proiezioni attuariali nei prossimi 30 anni, calibrato sulle logiche del contributivo, con qualche differenziazione volta a liberare risorse utili alla solidarietà e agli ammortizzatori sociali.
La richiesta di una sostenibilità a 50 anni – ha poi sottolineato Camporese – non è mai stata richiesta da alcun ente pensionistico pubblico o privato del Paese.
Camporese ha, quindi, spiegato che sono già stati presentati degli emendamenti che modificano il testo e che renderebbero sopportabile per le casse previdenziali private la manovra spostando il termine di verifica al 30 giugno, inserendo anche i beni patrimoniali tra gli asset su cui effettuare i calcoli, riducendo a 30 anni il periodo di sostenibilità. (Ansa).
ROMA – “Le nuove regole di sostenibilità a 50 anni” nella manovra necessitano “tempi coerenti” di transizione: “Il rischio è quello di di fare pagare alle giovani generazioni di professionisti un prezzo doppio”. Il presidente dell’Adepp, Andrea Camporese, durante l’audizione sulla manovra davanti alla commissione Bilancio della Camera lancia un appello affinché si rifletta “sull’utilità reale dispostare in vanti il termine previsto e di mantenere la sostenibilità a trent’anni”.
Il presidente dell’associazione degli Enti Previdenziali privati ricorda che “molti aderenti all’Adepp, in rappresentanza di oltre due milioni di iscritti, hanno già avviato, se non già concluso, attraverso l’approvazione dei ministeri vigilanti, un percorso di riforma importante “sostenibile nelle proiezioni attuariali nei prossimi 30 anni”. “Intervenire in questo processo virtuoso – conclude Camporese – non appare coerente sul, piano tecnico e generazionale”. (Agi)