
Pino Pisicchio
ROMA – “Consideriamo l’accoglimento da parte del Governo della sede legislativa per la proposta di riforma dell’Ordine dei Giornalisti solo un primo passo sulla strada della razionalizzazione e dell’autoriforma della professione”.
Così Pino Pisicchio, primo firmatario della proposta di legge bipartisan di riforma ordinistica della professione giornalistica, ha commentato il parere condizionato dato dal governo, nel corso dell’audizione del sottosegretario Bonaiuti tenutasi, in Commissione Cultura alla Camera, questa mattina.
“La proposta originaria, condivisa dall’Ordine, continua il deputato, poggiava su due elementi fondamentali: il primo attinente ai profili organizzatori, volto a snellire e a razionalizzare l’organo di autogoverno, asciugandolo anche dagli aspetti di pletoricità e il secondo di natura “giurisdizionale-deontologica”, volto a consentire, con l’istituzione del Giurì e la previsione della Commissione deontologica nazionale, maggiori tutele e garanzie nei confronti della platea degli utenti, oltre che dei professionisti. Il parere del governo ha fatto sì che restasse in piedi solo il profilo organizzativo”.
“Avremmo ovviamente desiderato un’adesione piena ad una proposta di riforma attesa dal lontano 1963 – ha dichiarato ancora Pisicchio – ma vogliamo considerare questo parere del governo, atteso anch’esso da qualche mese, una partenza necessaria per cominciare a riammodernare l’Ordine. Ad una condizione, però: che la parte della riforma che la Commissione Cultura della Camera andrà a varare, non subisca nuove manomissioni o stravolgimenti”.