La nomina ad amministratore delegato della Consap fa tirare a tutti un sospiro di sollievo

Mauro Masi: addio senza rimpianti

Andrea Monorchio

Mauro Masi

ROMA – Mauro Masi è stato nominato amministratore delegato della Consap. Lo ha deciso l’assemblea della Consap che ha anche confermato Andrea Monorchio alla presidenza. 

Masi lascia quindi la direzione generale della Rai.
“Masi va via? Essendo già stato nominato alla Consap non firmi fino alle dimissioni o all’eventuale rinuncia del nuovo incarico alcun atto se non ordinario. Per il resto non abbiamo bisogno di commentare ulteriormente, ci riportiamo semplicemente all’inedito referendum effettuato a metà dello scorso mese di novembre.
Votarono in 1438 giornalisti di cui 1314 si espressero per la sfiducia al Direttore generale (77 invece dissero sì alla fiducia, 18 le nulle, 29 le bianche)”.
Lo afferma Carlo Verna, segretario di Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che aggiunge: “Mi sembra tanto eloquente da non dover aggiungere ancora parole, pure perché i problemi della Rai sono anche molti altri. Su governance, canone e natura giuridica, dovremo dare battaglia. Se non arrivano risposte si rischia grosso anche con un buon Direttore generale. Con chi verrà, speriamo dall’interno dell’azienda, ci auguriamo ci possa essere un dialogo serio nel rispetto delle reciproche prerogative. Se nulla viene fatto contro l’evasione del canone è un problema per i dipendenti, ma dovrebbe esserlo ancora di più per chi guida l’azienda, così come un intervento legislativo, che consenta a Rai di non essere equiparata ad una Pubblica amministrazione, riteniamo debba essere sollecitato congiuntamente da sindacati e management”.
“Oggi è una bella giornata per la Rai. La nomina di Mauro Masi ad altro incarico mette fine a una gestione negativa dal punto di vista manageriale e subalterna ai voleri della politica”. Lo afferma in una nota il consigliere di amministrazione della Rai, Giorgio Van Straten, aggiungendo che “bisogna recuperare rapidamente autonomia ed efficienza, ridare slancio e certezze a una grande azienda come la nostra. Mi auguro che si apra una fase nuova e positiva nel cammino della Rai anche attraverso l’individuazione di un Direttore Generale che abbia il consenso dell’intero Consiglio di Amministrazione”.
“Adesso è necessario voltare pagina con una guida competente ed esperta che abbia a cuore le sorti dell’azienda e sappia dire no all’invadenza della politica. Il nuovo direttore generale restando in carica per poco più di un anno deve avere la capacita’ di rimettere subito in moto la macchina, di ridare autorevolezza al servizio pubblico e di traghettare l’azienda nel nuovo mercato digitale”. Lo sostiene in una nota il consigliere di amministrazione della Rai, Nino Rizzo Nervo, dopo la nomina di Mauro Masi ad amministratore delegato della Consap.
La Rai, continua Rizzo Nervo, “sta vivendo una stagione delicata e preoccupante. L’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti va finalmente preso sul serio e sarebbe da irresponsabili non tenerne conto. Quando si vogliono superare le crisi tutti devono essere chiamati a fare la propria parte. Il metodo Masi è servito soltanto a paralizzare per mesi l’azienda”.
“Si chiude una delle peggiori pagine della storia Rai: la gestione Masi ha pregiudicato l’autonomia dell’azienda sul piano industriale, editoriale e del pluralismo”: lo dichiara il responsabile del Forum Ict del Partito Democratico, Paolo Gentiloni.
“Non mi illudo che ora questo governo intenda rilanciare il servizio pubblico, cominciando con la modifica delle regole di governance della legge Gasparri”, sottolinea Gentiloni. “Spero, però, che almeno la prossima direzione generale si proponga un modesto obiettivo: ricominciare dalla Rai”.
Giancarlo Mazzuca (Pdl), membro della Commissione di vigilanza Rai, dal canto suo, afferma che “il successore alla direzione generale della Rai, dopo la nomina dell’attuale dg Mauro Masi ad amministratore delegato della Consap, deve essere indicato il prima possibile ed essere frutto di una scelta condivisa.
“In un momento così delicato della vita del Paese e alla vigilia di elezioni amministrative – dice Mazzuca – è necessario che non ci sia un vuoto di potere ai vertici Rai dopo l’uscita di scena del direttore generale Mauro Masi. Mi auguro che il ricambio avvenga in tempi rapidissimi, privilegiando la professionalità. La Rai ha oggi bisogno di una scelta condivisa”.
“Con la fine della triste era Masi per la Rai si chiude una delle più buie pagine del servizio pubblico televisivo”. Lo afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, rilevando che “mai nella storia dell’azienda, infatti, un direttore generale aveva tentato, come ha fatto Masi, di mortificare il servizio pubblico tentando di distruggere la professionalità dei giornalisti e le esigenze di economicità della gestione. 

Rimangono comunque inalterate – dice Orlando – le condizioni di crisi strutturale della Rai fortemente condizionata dal conflitto d’interessi del presidente del Consiglio. L’Italia dei Valori continuerà a vigilare per evitare che il successore del fido scudiero del Presidente del Consiglio, Mauro Masi, possa tentare di ripeterne il triste primato”.
“Con la nomina di Mauro Masi ad amministratore delegato della Consap si chiude una stagione certamente non esaltante per la Rai. Ma la cosa più triste è che i destini della Rai e della Consap si riducano solo a una questione di poltrone e compensi”. 

Lo dichiara il capogruppo dell’Udc in Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rao. “Le questioni che Masi lascia aperte sono ancora molte e delicate – prosegue l’esponente centrista -, dalla nomina del direttore del Tg2 alla svendita degli impianti di Raiway, dall’incertezza sul risanamento del bilancio alla drammatica situazione della lotta all’evasione del canone e della raccolta pubblicitaria.
Tocca ora all’intero Cda affrontare tali questioni in tempi rapidissimi, arrivando prima di tutto ad una nomina largamente condivisa del nuovo direttore generale. Noi lo valuteremo sulla capacità di affrontare le molte criticità e rilanciare l’azienda, facendola uscire definitivamente da questo lungo periodo di crisi e consentendole di tornare a rafforzarsi nei confronti della concorrenza, senza tralasciare la qualità dei programmi come impongono la missione di servizio pubblico e il contratto di servizio.

 Questo per l’azienda, per chi ci lavora e per tutti i telespettatori che pagano il canone”.
“Con l’andata via di Mauro Masi finisce augurabilmente un incubo. Ora non bisogna ripetere lo stesso errore”. Lo afferma in una nota il senatore Pd, Vincenzo Vita, della commissione di Vigilanza.
“Ancora dobbiamo capire  – prosegue Vita – perché è arrivato lì a suo tempo. I danni prodotti sono molto pesanti in particolare sulle politiche industriali. La Rai è stata messa in un angolo a causa di scelte davvero gravi. Per non dire dei tentativi reiterati e per fortuna non pienamente portati a termine di mettere il bavaglio a questa o quella trasmissione. Ora, però, non si commetta l’errore di limitarsi a pensare a una successione. E’ il momento di riaprire seriamente la discussione sul modello di governance della Rai e sul futuro del servizio pubblico”.

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