Dopo 33 anni lascia la guida dell’Ufficio Stampa che ha contribuito a costituire

Elena Scrivano, una vita al Comune di Cosenza

Da sinistra: Annarita Callari, Giuseppe Di Donna, Elena Scrivano e Carlo Parisi (foto Giornalisti Italia)

COSENZA – Gentili colleghi, questo 31 dicembre ha segnato per me non soltanto la fine dell’anno, ma la conclusione del mio rapporto ultra trentennale con il Comune di Cosenza. Dal 1° gennaio non sono più alla guida dell’Ufficio Stampa, ma una giornalista in pensione.
Desidero quindi salutarvi e ringraziarvi tutti per questi tre decenni di collaborazione che si è dispiegata armoniosamente grazie soprattutto alla vostra buona accoglienza e comprensione del mio lavoro.
Per quanto mi riguarda, fin dall’inizio il mio sforzo è stato di mettermi nei vostri panni, cercando di prevedere le vostre esigenze, che peraltro ben conoscevo per le precedenti esperienze maturate nella carta stampata, nelle emittenti locali ed in Rai. Non esito a dire che ho sempre considerato l’Ufficio Stampa come il prolungamento degli organi d’informazione sul territorio, un vostro punto di appoggio dentro il Comune.
Ho percorso il mio cammino in questo Ente con correttezza e lealtà nei confronti dell’Azienda, consapevole di essere al servizio dell’istituzione prima ancora che di chi la rappresentava anno dopo anno. Allo stesso tempo, non ho mai dimenticato di essere una giornalista con precisi doveri imposti dall’etica professionale. Ammetto che non è stato sempre facile.
Sono stata ininterrottamente al servizio dell’istituzione comunale dal dicembre del 1985, chiamata dal Sindaco Giacomo Mancini. L’Ufficio Stampa, nella sua veste stabile, è nato allora e all’inizio senza una collocazione logistica precisa.
Altri tempi: mi portavo la macchina da scrivere da casa, c’era un solo collaboratore amministrativo che provvedeva a preparare la rassegna stampa tagliando gli articoli dai quotidiani ed incollandoli su fogli bianchi, mentre era affidato agli uscieri il recapito a mano dei comunicati alle redazioni cittadine. Negli anni successivi sono arrivati i fax, i computer, internet, la posta elettronica. E siamo gradualmente passati a rassegna stampa online, servizi fotografici e televisivi, sito internet, pagine facebook, newsletter.

Elena Scrivano con Giacomo Mancini

Ho avuto l’onore di collaborare con otto sindaci, tre Commissari, otto Consigli comunali, moltissime Giunte.
Sono stati trentatré anni veloci in tutti i sensi, sia perché oggi li percepisco come passati in un lampo, ma soprattutto perché in questo terzo di secolo sono stati moltissimi i cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie e dalle leggi di riforma di modernizzazione della Pubblica Amministrazione.
Forte della mia formazione giornalistica, ho assecondato i cambiamenti, facendo anzi da pungolo perché all’’interno dell’Ente mutassero delle abitudini consolidate che fin da subito avevo avvertito come ostacoli ad una comunicazione aperta che risultasse realmente utile ai cittadini. A poco a poco questa esigenza è diventata condivisa da dirigenti, funzionari, semplici impiegati e quasi tutti hanno scoperto l’orgoglio di mostrare senza timidezze o reticenze quanto si ideava e realizzava al servizio della città. Questo è stato un primo, significativo risultato.
Per quanto riguarda la parte politica, mi ritengo fortunata per aver incontrato primi cittadini che mi hanno gratificato della loro piena fiducia – alcuni al punto di affidarmi la stesura dei loro discorsi ufficiali – comprendendo appieno il mio ruolo, certamente al servizio dell’Amministrazione in carica, ma in virtù del superiore dovere – mio e loro – di servire l’istituzione. Pochi sono stati quelli che non hanno capito. Pazienza, era nel conto. E comunque, pur creandomi qualche disagio, non mi hanno indotto a derogare da quanto ritenevo giusto.
Voi, colleghi della carta stampata e delle emittenti, avete mostrato (quasi tutti) di apprezzare la volontà dell’Ufficio di porsi a disposizione di ciascuno in egual modo, senza favoritismi, senza “soffiate” privilegiate a questo o a quello per accaparrarsi un po’ di spazio in più, ma sempre rispettando il principio di praticare la trasparenza prima di predicarla e chiederla: le notizie a tutti e nello stesso momento.
In conclusione, ho l’orgoglio di dire – senza false modestie, ma confortata da molti giudizi interni ed esterni a Palazzo dei Bruzi – che l’Ufficio Stampa del Comune di Cosenza ha saputo accreditarsi fin dai primi passi come esempio di buona comunicazione pubblica nella nostra regione, al punto da essere additato – dai più buoni – come esempio da seguire. Negli ultimi anni, il vortice riformatore che ha investito la Pubblica Amministrazione con molteplici (non tutte utili) leggi mi ha indotto ad occuparmi dell’Ufficio dalle retrovie, badando soprattutto alla parte amministrativa, molto delicata, come la cronaca purtroppo ci testimonia quasi ogni giorno. Fortunatamente, per la prima linea ho potuto contare su colleghi eccezionalmente bravi come Annarita Callari e Pino Di Donna. A loro ed alla Segretaria Loredana Beltrano va il mio grazie più sincero ed affettuoso. Altrettanto proficuo è stato il rapporto con la Portavoce del Sindaco Iole Perito, che pure ringrazio per il garbo e lo spirito di collaborazione. Né posso qi dimenticare di citare Federico Bria, mio primo e prezioso compagno di viaggio, che poi ha voluto virare verso altri lidi.
A tutti i giornalisti del Comune auguro di proseguire con piena soddisfazione il proprio cammino professionale. Sono tempi di cambiamenti vertiginosi anche gli attuali. E di sicuro il ruolo dell’Ufficio Stampa pubblico andrà ripensato e rivisto perché la sua obiettiva utilità non venga vanificata da mode passeggere, ma possa essere, piuttosto, rafforzata. Spero che se ne possa parlare approfonditamente nelle sedi più opportune, a cominciare da quelle dell’Ordine regionale dei Giornalisti e del Sindacato calabrese, ai cui rappresentanti porgo un grazie sentito per aver sostenuto me e l’Ufficio Stampa in ogni circostanza con competenza e affettuosità.
Chiudo qui. Vi ricordo che restano vostri interlocutori, come sempre, i colleghi Callari e Di Donna. Io sono, naturalmente, a disposizione per qualsiasi esigenza. La mia mail personale è la seguente: elenascr@tin.it.
Grazie ancora, buon lavoro e magnifico 2019 a voi e alle vostre famiglie!

                                                                                                                        Elena Scrivano

IL SINDACO OCCHIUTO: “CI MANCHERA’ IL SUPPORTO DI UNA VALIDA GIORNALISTA”

«Con il pensionamento di Elena Scrivano, – afferma il sindaco Mario Occhiuto – la storica dirigente dell’Ufficio stampa che si è congedata dal Comune di Cosenza lo scorso 31 dicembre dopo oltre trent’anni di vita umana e professionale a palazzo dei Bruzi, verrà a mancare il supporto di una valida giornalista che, con mestiere ed esperienza, ha contribuito alla crescita dell’ente sia nella divulgazione delle diverse attività, sia sul piano delle mansioni di natura espressamente amministrativa. Il ramo istituzionale della comunicazione custodisce la narrazione di questo Comune così come, nell’avvicendamento delle consiliature e delle distinte azioni di governo, è ormai specchio dei cambiamenti della stessa città. A Elena Scrivano, che con il suo ruolo ha creato un ponte con l’esterno tracciando nel contempo la memoria del Municipio, giungano gli auguri per il suo nuovo percorso».

CARLO PARISI: “LA SUA STORIA, UN ESEMPIO PER I COLLEGHI DEGLI UFFICI STAMPA”

«È un traguardo degno di nota quello raggiunto da Elena Scrivano – commenta Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria – che chiude, con comprensibile orgoglio, un percorso professionale durato 30 anni. Una storia, la sua, che resta e resterà un esempio a cui guardare e attingere per i colleghi degli Uffici Stampa, in Calabria e non solo».
«Ad Elena auguriamo di godersi la meritata pensione, – prosegue Parisi – coronamento di un percorso professionale serio e proficuo, che acquista ancor più valore pensando che, oggigiorno, la maggior parte dei giornalisti lo considera un miraggio: 30 anni di ininterrotto lavoro giornalistico al servizio dell’informazione all’interno di un’amministrazione pubblica che ha sempre riconosciuto il valore della professionista e il suo ruolo nell’ente». (giornalistitalia.it)

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