
Paola Cascella de “la Repubblica”, Gilberto Dondi de “Il Resto del Carlino” e Gianluca Rotondi del “Corriere di Bologna”, sono stati raggiunti da un decreto penale di condanna, richiesto dalla Procura della Repubblica e concesso dal giudice, dal valore simbolico (129 euro), ma comunque tale da costituire una “macchia” per i tre cronisti.
Il reato contestato ai tre è quello di “pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale”, per aver dato notizia (nell’estate 2010) di un’inchiesta a carico di Giovanni Errani, accusato al tempo di avere truccato dei documenti al fine di ricevere un milione di euro dalla Regione guidata da suo fratello, Vasco. I tre hanno annunciato che si opporranno al decreto, andando eventualmente a processo.
“L’attribuzione di reato di ‘pubblicazione arbitraria’ – afferma il Cnog – non è giustificata di fronte al diritto-dovere del giornalista, una volta che ne sia entrato in possesso, di informare i propri lettori su di una notizia dall’indiscutibile interesse pubblico. Condannare dei giornalisti per un simile reato suona, pertanto, come un condizionamento alla libertà di stampa”.