ROMA – L’apertura del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, alla partecipazione dei lavoratori in alcune aziende di valenza pubblica, merita una riflessione più ampia e può risultare di grande interesse civile per le aziende industriali dell’informazione.
E ciò tanto più in tempi di gigantesca crisi, come quella legata alle trasformazioni del sistema editoriale e non solo alla recessione economica, i lavoratori sono chiamati a sopportare pesi enormi in termini di reddito e di sostenibilità sociale.
Nel caso dei giornalisti si tratta dell’assunzione – sino ad oggi pressoché totale – degli oneri per gli ammortizzatori, sui quali le imprese più serie possono fondare programmi di tenuta e rilancio specie quando correttamente concordano contratti di solidarietà.
Una partecipazione, in questo caso dei giornalisti e non solo, segnerebbe un punto di svolta importante. Non vi è dubbio che il tema della democrazia economica, per quanto ancora non matura, nel dibattito italiano sia rilevante per un nuovo percorso produttivo, operoso e concreto.
Nel sistema dell’informazione assume, quindi, grande centralità la mai abbandonata proposta della Fnsi di uno Statuto dell’impresa editoriale.